Il cast degli ospiti del festival di Sanremo che si terrà dal 2 al 6 marzo si arricchisce di due delle voci tra le più intense e femminili della musica italiana: Giorgia e Ornella Vanoni.
La Vanoni in questi giorni sta per dare alle stampe il nuovo album “Unica” e sarà con ogni probabilita’ tra i protagonisti della serata finale del sabato, con un omaggio speciale voluto da Amadeus alla sua carriera. Giorgia e’ apparsa da poco su Rai1, ospite di una delle performance piu’ emozionanti dello show “La
musica che gira intorno” condotto da Fiorella Mannoia: e non si esclude che anche la Mannoia possa essere all’Ariston.
Intanto oggi è scoppiata l’ennesima polemica attorno all’argomento pubblico dle festival dopo che è stato diffuso un avviso della Rai in cui si annunciava la ricerca con caratter edi urgenza, di coppie di figuranti conviventi (claqueur) per le cinque serate in diretta dal Teatro Ariston. Nell’avviso circolato si segnala
che l’impegno e’ previsto dal 2 al 6 marzo 2021: “E’ fondamentale avere il requisito di convivente – viene precisato – che permettera’ di occupare due poltrone ravvicinate, distanziate dalle altre almeno di un metro. Sara’ richiesta un’autodichiarazione di convivenza e inoltre sara’ richiesto un tampone (rimborsato da Rai) nei giorni precedenti la prima convocazione”.
“La Rai, dopo il ‘no’ al pubblico nel Teatro Ariston da parte del prefetto di Imperia, Alberto Intini, sta pensando di ingaggiare dei figuranti al posto del pubblico per il Festival di Sanremo”, esordisce il testo dell’appello online.
Poco dopo la diffusione dell’avviso, è stata lanciata sul web una petizione dal signor Claudio Bellumore, direttpre di coro e musicista, per chiedere la gopverno e alla Rai di invertire la rotta e assicurare la parità di trattamento tra tutti i teatri italiani. La petizione ha raccolto oltre 20mila firme in 48 ore.
“Cosa cambia tra i figuranti e il pubblico?”, si domanda l’autore della campagna. “Non si tratta sempre di persone sedute in platea che assistono allo spettacolo? Ne differisce solo il nome, un ottimo escamotage legale che offende tutti gli italiani che non possono lavorare nei teatri e quelli che da mesi non possono godere dell’arte. In altro modo anche tutti gli altri teatri italiani potrebbero applicare rigidi criteri e protocolli di monitoraggio della diffusione del Covid-19, sanificazione e distanziamento, come hanno gia’ fatto nei mesi estivi con ottimi risultati. La legge e’ uguale per tutti(?)”, conclude.
Angela Tangorra