Ha compiuto 110 anni e continua ad essere il mezzo di informazione più diffuso, accompagna ovunque se puo’ interessare, è il più utilizzato al mondo e di fronte alla pandemia ha dimostrato la sua capacita’ di trasformazione e adattamento facilitando la diffusione delle informazioni di prevenzione, promuovendo i gesti per evitare il propagarsi del virus e facilitando in molti paesi la continuita’ educativa. E’ la radio.
Ad esempio, nella Repubblica democratica del Congo, l’UNESCO e la Coalizione mondiale per l’istruzione hanno sviluppato e diffuso contenuti educativi per oltre quattro milioni di studenti, trasmessi sulle stazioni radio comunitarie.
La radio ha saputo adattarsi dunque ai nuovi modelli di vita e ai bisogni della societa’. Quest’anno la decima edizione della Giornata mondiale della Radio che si celebra il 13 febbraio ha un significato particolare che ben si evince dal tema scelto dall’Unesco ‘Nuovo mondo, nuova radio, evoluzione, innovazione connessione’.
Evoluzione perche’ il mondo sta cambiando e la radio con lui, grazie alla sua resilienza e sostenibilita’; innovazione, perche’ la radio e’ capace di adattarsi alle novita’, alle nuove tecnologie per rimanere il mezzo di comunicazione per eccellenza, accessibile a tutti e ovunque; connessione, perche’ la radio fornisce un servizio essenziale in caso di catastrofi naturali, crisi socioeconomiche, epidemie. ”Ovunque voi siate la radio vi accompagna. La radio si apre al mondo, all’informazione sanitaria, all’educazione, alle arti, alla
diversita’ culturale. La radio e’ ora diventata uno strumento prezioso per la trasmissione di informazioni, utili al bene comune dell’umanita”’ ha dichiarato nel messaggio per la Giornata mondiale la Direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay.
Secondo l’Unesco, infatti, la radio e’ un potente strumento per celebrare l’umanita’ in tutta la sua diversita’ ed e’ una piattaforma per il discorso democratico. Questa capacita’ unica di raggiungere il pubblico piu’ ampio significa che la radio puo’ plasmare l’esperienza della societa’ nella diversita’, essere l’arena in cui tutte le voci possono essere espresse, rappresentate e ascoltate.
In occasione della Giornata mondiale l’Unesco ha invitato dunque tutte le stazioni radio del mondo a partecipare a questa celebrazione in vari modi: contribuendo alla creazione di un’opera musicale originale, organizzando una programmazione speciale o invitando gli ascoltatori a condividere la loro esperienza radiofonica durante una pandemia.
“Piu’ che mai, abbiamo bisogno di questo mezzo universale, di questo mezzo umanista, che porta liberta’. Senza la radio, il diritto all’informazione, la liberta’ di espressione e con essa le liberta’ fondamentali ne sarebbero indeboliti; diversita’ culturale, anche, come le stazioni radio comunitarie sono le voci di coloro che non lo fanno” ha dichiarato Audrey Azoulay.
Angela Tangorra