BARI – E’ stata la moglie del presunto referente del gruppo criminale che spacciava droga su Santeramo in Colle, nel Barese, a denunciare il marito dal quale si stava separando, un 47enne, e a far partire le indagini dei carabinieri che oggi hanno portato a nove misure cautelari. Quattro persone sono finite in carcere, due agli arresti domiciliari e altre tre sono destinatarie del provvedimento del divieto di dimora nella città murgiana.
Le intercettazioni e gli appostamenti dei militari dell’Arma hanno documentato in quattro mesi, dal settembre 2019 al gennaio 2020, 120 cessioni di droga e 20mila telefonate riconducibili all’attività illecita, nelle quali il gruppo dei pusher concordava gli acquisti di marijuana, hashish e cocaina usando un linguaggio criptico dando alle sostanze nomi di frutta e verdura.
Gli accertamenti, coordinati dal pm Michele Ruggiero, hanno ricostruito la rete degli acquirenti, soprattutto giovanissimi provenienti anche dal Tarantino e Materano. Oltre alle nove persone raggiunte dalle misure cautelari, nell’inchiesta, denominata “Abracadabra” perché i pusher usavano card telefoniche intestate a nomi fittizi, sono indagate complessivamente 15 persone.
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