Procuratori e Data Analyst – Il futuro corre, anticipa i tempi e rinnega il presente. Mino Raiola e Jorge Mendes, tra i più grandi ( e milionari ), potrebbero essere dinosauri in men che non si dica. La figura del procuratore, cruciale nel calcio moderno, è a rischio estinzione. Il nuovo che avanza nelle contrattazioni singole è il data analyst, un cervellone automatico dalle sembianze umane. Immaginatelo come più vi piace: occhialuto, dalla faccia un po’ buffa e i capelli crespi. Timido, impacciato; oppure in giacca e cravatta, con lo sguardo furbo, aspetto curato e scaltro nell’analisi dei numeri. Freddo e razionale. Severo, ma giusto.
De Bruyne – La novità è destinata a diventare tendenza, in un ambiente particolarmente sensibile ai cambiamenti come quello del calcio. Si sta facendo largo in Inghilterra. Kevin De Bruyne, centrocampista belga del Manchester City, è il vero pioniere del contratto “fai da te”, ma non troppo. Ha discusso personalmente il rinnovo con i “Citizens”. Prima di sedersi al tavolo delle trattative, ha consultato i matematici. Presenze, gol realizzati, assist, passaggi, infortuni: tutto ha un peso nella carriera di un atleta. I dati sono stati setacciati, analizzati, smontati e incasellati. Richiesta blindata dalla scienza e risultato sbalorditivo. Contratto prolungato sino al 2025, con ingaggio da 24milioni di euro l’anno lordi. Al bando le strategie, il clamore mediatico, gli ammiccamenti e i “rumors”. Specialità dei già citati Mino Raiola e Jorge Mendes.
Ronaldo – Dybala – Donnarumma – I risvolti della vicenda sono rimbalzati in Italia, dove si danza per trattenere Donnarumma e Dybala. Reduce da una stagione poco esaltante – assenze, feste vietate e mal di pancia – l’argentino è indeciso se accettare la proposta della Juve o tentare la fortuna all’estero. Ritiene di meritare un ingaggio al pari di altri top player. Lo dice senza mai citare Ronaldo. Ma i numeri della stagione sono impietosi per lui: 13 partite, 2 assist e 3 gol, solo uno pesante, contro il Napoli. Troppo poco per ambire alle cifre di CR7, strapagato ( 31milioni a stagione ) e stra – amato dai fans.
Donnarumma ha uno score migliore. Titolare fisso in nazionale, si esalta nelle difficoltà. Sabato a Parma ha sfoggiato sicurezza e strafottenza, chiudendo la porta a pallonate e polemiche. Quelle generate dalle richieste del suo procuratore, Mino Raiola. Le statistiche sono quasi tutte con lui. Ripetiamo: quasi. Perché Gigio è già tra i migliori portieri del mondo, per ingaggio annuale e assegni familiari ( suo fratello, terzo portiere del Milan, percepisce 1 milione di euro l’anno, in ossequio alla volontà del vero numero uno di famiglia ). Rischia di finire fuori mercato. E’ ben nota la posizione di Mino Raiola. Per il suo pupillo, e per sé stesso, chiede 10 milioni a stagione. Chissà cosa gli suggerirebbe un data analyst.