SANNICANDRO DI BARI – I carabinieri hanno arrestato due giovani di Sannicandro di Bari, un 27enne e un 29enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, con l’accusa di aver tentato di uccidere un 36enne del posto, forse per un debito di droga. Ai due arrestati, finiti in carcere, la Dda contesta anche l’aggravante del metodo mafioso e la detenzione illecita di due pistole. L’agguato risale al 29 agosto 2019.
Quella mattina, nelle campagne di Sannicandro di Bari, i due avrebbero incontrato il 36enne e, dopo una breve discussione, avrebbero esploso tre colpi d’arma da fuoco a distanza ravvicinata, mentre la vittima era seduta in auto, ferendo l’uomo alle gambe. Gli accertamenti balistici hanno consentito di stabilire la traiettoria dei proiettili, dall’alto verso il basso, e di rilevare sull’auto un’impronta, riconducibile ad uno dei due arrestati. Grazie alle immagini riprese da un sistema di videosorveglianza della zona, “nonostante il clima di diffusa omertà”, dicono gli investigatori, è stato possibile ricostruire l’esatta dinamica.
La contestata aggravante mafiosa è legata alla circostanza che i due, ritenuti appartenenti al sodalizio criminale che gestisce il traffico di stupefacenti nel Comune di Sannicandro, “hanno operato con freddezza e precisione, a volto scoperto, ostentando la propria identità per conferire esemplarità al gesto” ed “evocando nel soggetto passivo la consapevolezza dell’appartenenza ad un’associazione mafiosa, sintomatica della quale appaiono i chiari segni di reticenza mostrati dalla persone coinvolte”.
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