Maxi operazione nei confronti del clan Strisicuglio di Bari. Carabinieri e polizia stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 99 persone (96 in carcere e tre agli arresti domiciliari). Gli arrestati, capi e affiliati del clan del capoluogo pugliese, rispondono di associazione mafiosa, reati di droga, armi, estorsioni, lesioni e rissa. L’indagine, ribattezzata “Vortice Maestrale”, è coordinata dai pm Lidia Giorgio e Marco D’Agostino in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia.
Gli investigatori hanno ricostruito gerarchia e attività illecite del clan negli ultimi 6 anni. Gli Strisciuglio avrebbero controllato il territorio nei quartieri baresi Liberta’, San Paolo, San Pio-Enziteto, Santo Spirito e San Girolamo e i comuni di Palo del Colle e Conversano. Documentate estorsioni a commercianti, conflitti con altri gruppi criminali, minacce e pestaggi per punire sodali infedeli, cattivi pagatori o risolvere questioni sentimentali. Ma anche i tipici riti di affiliazione mafiosa. A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, c’erano i pluripregiudicati Vito Valentino e Lorenzo Caldarola, oltre ai referenti nei vari rioni della città e della provincia (Alessandro Ruta, Saverio Faccilongo, Giacomo Campanale). Tra gli arrestati, a 53 dei quali l’ordinanza è stata notificata in carcere, ci sono i figli del boss Caldarola, Francesco e Ivan, e Antonio Busco, ritenuto quest’ultimo uno dei fornitori di droga. L’ordinanza è firmata dal gip del Tribunale di Bari Giovanni Anglana. L’inchiesta coinvolge complessivamente 147 indagati. Importanti le dichiarazioni di 21 collaboratori di giustizia.
Mauro Denigris