Mafiosi ma con il reddito di cittadinanza. Carabinieri del comando provinciale di Catania e del Nil, il nucleo ispettorato del lavoro, hanno denunciato 76 persone per indebita percezione della misura. Avevano fornito tutte dichiarazioni false o incomplete. Venticinque di queste sono già state condannate per mafia, le altre 51, comprese 46 donne, hanno ottenuto il beneficio omettendo di comunicare che nel proprio nucleo familiare c’era anche un congiunto condannato definitivamente per associazione mafiosa. La Procura distrettuale ha emesso nei confronti dei denunciati un decreto di sequestro preventivo delle rispettive carte di reddito di cittadinanza.
Le cifre percepite fino ad ora ammontano ad oltre 600 mila euro. L’indagine dei carabinieri ha interessato l’Inps per l’immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva e l’avvio delle necessarie procedure di restituzione delle somme. Tra i beneficiari sono stati scovati affiliati di diverse cosche mafiose attive nel capoluogo etneo e in provincia. Soprattutto appartenenti ai clan Santapaola-Ercolano (circa 50), ma anche elementi dei Mazzei, Cappello, Laudani, Cursoti Milanesi, Pillera, Scalisi e Santangelo-Taccuni.
Gli indagati hanno percepito il reddito di cittadinanza dall’aprile del 2019.