Il 40% delle risorse del Recovery Fund, ossia 82 miliardi sui 206 ripartibili per territorio, sarà destinato al Sud. A confermarlo il premier Mario Draghi che ha illustrato la misura alla Camera. “Stimiamo che l’incremento complessivo del Pil del Mezzogiorno negli anni 2021-2026 sarà pari a quasi 1,5 volte l’aumento del Pil nazionale – ha precisato Draghi – L’obiettivo è rendere il Mezzogiorno un luogo di attrazione di capitali
privati e di imprese innovative”. Più del 50% delle risorse destinate alle infrastrutture sarà destinato al Mezzogiorno, soprattutto alta velocità ferroviaria e sistema portuale.
Il primo obiettivo è quello di “riparare i danni della pandemia – ha continuato il premier – Il Pil è caduto dell’ 8,7, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione”. Le funzioni di monitoraggio sono affidate al Ministero dell’Economia, ha detto ancora Draghi, la cabina di regia è a Palazzo Chigi. La dotazione complessiva più consistente fra le 6 proposte, quella sulla Rivoluzione Verde e la Transazione energetica, ammonta a quasi 70 miliardi, di cui 60 finanziati con
il Dispositivo europeo. Stanziati circa 50 miliardi per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: 41 con il Dispositivo Europeo e 8,5 con il Piano nazionale. 32 miliardi per l’istruzione e 50 per Nessun taglio all’ecobonus e un impegno per estenderlo al 2023.
Oltre al Piano nazionale di ripresa e resilienza da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi “sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche”. “E’ poi previsto il reintegro
delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre – ha detto Draghi – di circa 248 miliardi di euro”. A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma REACT-EU che vengono spese
negli anni 2021-2023. Fondi per ulteriori 13 mld.
Numerose le riforme previste: da quella sulla Giustizia a quella della Pubblica amministrazione. Ci saranno anche norme volte ad agevolare l’attività d’impresa in settori strategici come le reti digitali e l’energia.