Si sono costituiti Luigi Bergamin e Raffaele Ventura, due dei 3 ex terroristi rossi in fuga dopo il blitz di ieri mattina in Francia che ha portato all’arresto di altri 7 ex brigatisti. Ex militante dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo), Bergamin deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti. L’8 aprile, ricorda l’Ansa, per Bergamin sarebbe scattata la prescrizione, ma i termini sono stati interrotti dal magistrato di sorveglianza milanese Gloria Gambitta su richiesta del pm Adriana Blasco, che ha dichiarato Bergamin “delinquente abituale”. Raffaele Silvio Ventura, 71enne originario di Varese è stato legato alle “Formazioni Comuniste Combattenti”. Dal 31 gennaio del 1986 ha acquisito la cittadinanza francese. Colpito da ordine di carcerazione emesso il 16 febbraio del 2017 dalla procura generale di Milano, Ventura deve espiare una pena pari a 24 anni e 4 mesi di reclusione per l’omicidio del brigadiere di polizia Antonio Custra (avvenuto a Milano il 14 maggio del 1977) e per i reati di banda annata, rapine, detenzione e porto illegale di armi.
L’unico latitante al momento è dunque Maurizio Di Marzio.
Fra oggi e domani è prevista, intanto, la prima udienza per i 7 fermati ieri. Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, Enzo Calvitti e Giovanni Alimonti delle Br; Giorgio Pietrostefani di Lotta continua e Narciso Manenti dei Nuclei armati contro il potere territoriale.Almeno per alcuni è possibile che ci siano provvedimenti alternativi alla detenzione o la libertà vigilata. Altre fonti, vicine alla difesa, affermano di temere invece la proroga dello stato di fermo per un “rischio di fuga”.