Buone notizie per il turismo, soprattutto per i Paesi che hanno affrontato meglio l’emergenza covid e hanno quasi completato la campagna vaccinale. La Commissione Europa proporrà nei prossimi giorni agli Stati membri di allentare le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali (come quelli per turismo) nell’Ue, tenendo conto dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondiale. Bruxelles propone di consentire l’ingresso nell’Unione per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue. La proposta della Commissione Ue prevede l’ingresso nell’Ue per i turisti in arrivo da quei Paesi Terzi che hanno un tasso di notifica di 100 su 14 giorni, su 100 mila persone. Tra i criteri che verranno analizzati anche le percentuali dei test condotti, i tassi di positività e le tendenze. Sulla base di questi elementi sarà stilata una lista.
“E’ tempo di rilanciare l’industria del turismo e di riavviare le amicizie frontaliere in sicurezza – ha scritto la presidente della Commissione Euroepa Ursula Von der Leyen – Proponiamo di accogliere nuovamente i visitatori vaccinati e quelli provenienti da Paesi con una buona situazione sanitaria. Ma se emergono varianti dobbiamo agire in fretta: proponiamo un meccanismo di freno d’emergenza Ue”.
In una nota dell’esecutivo si legge, infatti, che “Visto che l’emergere di varianti preoccupanti del coronavirus richiede una vigilanza continua. Come contro-bilanciamento alla proposta di allentare le restrizioni per i viaggi non essenziali, la Commissione europea propone un nuovo meccanismo di “freno di emergenza”, da coordinare a livello Ue e che limiterebbe il rischio che tali varianti entrino nell’Unione”.
Una buona notizia arriva anche dall’accordo fra Moderna e Gavi, l’alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione. Fino a 500 milioni di dosi del vaccino COVID-19 dell’azienda farmaceutica americana saranno destinate al programma COVAX per contribuire a porre fine alla pandemia nei paesi a più basso reddito. 34 milioni di dosi cominceranno a essere consegnate già nel quarto trimestre del 2021, con una opzione per COVAX fino a ulteriori 466 milioni di dosi nel 2022. Le dosi sono fornite al prezzo più basso, in linea con l’impegno dei principi di accesso globale di Moderna. L’accordo copre i 92 paesi Gavi COVAX a basso e medio reddito, inclusa l’India.
Mauro Denigris