E’ stato ferito solo di striscio ad un braccio e alla testa e sta tornando in Italia. Giuseppe Giacalone, il comandante del motopeschereccio “Aliseo” ha chiamato durante la notte il figlio Alessandro per rassicurarlo dopo la disavventura al largo delle acque libiche. “Sto bene, non preoccuparti”, ha detto. Il marittimo sta rientrando a Mazara del Vallo con tutto il suo equipaggio. Ieri i colpi d’arma da fuoco sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica hanno fatto temere il peggio. A soccorrerlo a bordo sono saliti i medici militari della fregata Libeccio della Marina Militare. “Mio papà – ha detto Alessandro Giacalone all’Ansa – mi ha riferito che i colpi d’arma da fuoco sono stati sparati ad altezza d’uomo e la prova è il fatto che alcuni vetri della cabina di comando sono andati in frantumi. I cocci lo hanno colpito alla testa, mentre un proiettile lo ha ferito di striscio a un braccio”. L’Aliseo in queste ore sta facendo rotta verso il porto di Mazara del Vallo dove dovrebbe arrivare all’alba di domani. A bordo i sette uomini d’equipaggio, compreso il comandante: cinque sono italiani, due tunisini. Il motopesca era uscito venti giorni fa per una lunga battuta di pesca del gambero rosso. La zona dove ieri è avvenuto l’abbordaggio da parte della motovedetta libica è particolarmente pescosa, battuta dai pescherecci della marineria mazarese. La Marina libica ha smentito la versione dei pescatori, sostenendo che alcuni colpi di arma da fuoco sarebbero stati sparati in aria per far allontanare alcune imbarcazioni italiane che erano entrate in acque territoriali libiche.
Mauro Denigris