E’ stata la giornata più cruenta dall’inizio del nuovo conflitto israelo-palestinese. Nelle ultime ore sarebbero stati 42 i palestinesi uccisi, face do salire a 192 il totale delle vittime in una settimana di attacchi israeliani a Gaza. Di essi – precisa il ministero della sanità di Hamas – 58 erano bambini e 34 donne. Il bilanci dei feriti ha superato i 1200. La notte scorsa c’è stato il bombardamento nella via al-Wahda di Gaza City. Due giorni fa quello della Torre dei Media, che secondo gli israeliani nascondeva una sede operativa di Hamas. “L’operazione a Gaza richiederà ancora tempo – ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che Israele “ha il sostegno degli Usa”. “Continueremo quanto necessario – ha spiegato – per riportare la calma”. Netanyahu ha poi escluso che ci siano pressioni: “Non è vero. Ringrazio Biden e gli altri leader che ci sostengono”, ha detto. Netanyahu ha poi detto che l’esercito ha “colpito oltre 1.000 obiettivi a Gaza con un duro prezzo per Hamas, inclusa la sua rete sotterranea che ha un serio, ma non completo danno”. “Nessun terrorista è al sicuro”, ha spiegato sottolineando che l’esercito “ha messo fuori uso le torri del terrore” in riferimento ai grattacieli buttati giù dall’aviazione, tra cui quello che ospitava o media internazionali. L’esercito, ha concluso il premier, sta “facendo di tutto per ridurre le vittime civili al minimo”.
Dall’altro lato continuano intensi i lanci di razzi da Gaza verso il sud israeliano. Le vittime sono però di gran lunga inferiori. Inutili, fino ad ora, i tentativi della diplomazia per la pace. L’Ue spinge perchè si trovi una soluzione che fermi il conflitto. L’alto rappresentante per la politica estera, Borrell, ha convocato per martedi un “vertice straordinario” dei ministri degli Esteri. Appelli anche del Papa. Riunione del Consiglio Sicurezza Onu che chiede il cessate il fuoco immediato.
Intanto decine di ebrei ortodossi sono rimasti feriti oggi nel rione di Givat Zeev a Gerusalemme nel crollo di una affollata tribuna durante una celebrazione religione organizzata in una sinagoga in occasione della festività di Shavuot. Le condizioni di dieci di essi sono ritenute gravi. A fine aprile, in un incidente simile, erano morte 40 persone.
Mauro Denigris