Da oggi l’Italia è tutta in giallo. Non era mai successo da quando è stato istituito il Dpcm che ha introdotto i colori delle regioni, il 4 novembre scorso. La zona gialla indica un rischio Covid moderato.
L’entrata in zona gialla coincide anche con un bollettino epidemiologico promettente. Domenica, infatti, in Italia, sono stati registrati 3.995 nuovi contagi, per un indice di positività del 2,2%.
Altro segnale incoraggiante è l’occupazione delle terapie intensive in costante calo. Sempre ieri, in tutta la nazione, i posti letto occupati erano 1.410, 20 in meno della giornata di sabato.
I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 72. Il numero più basso da inizio 2021. Ed è la seconda volta, nel giro di una settimana, che le vittime in un solo giorno restano sotto le 100 unità.
Il prossimo passo sarà lo spostamento del coprifuoco a mezzanotte a partire dal 7 giugno ed eliminarlo completamente dal 21 giugno. Tre regioni, inoltre, Molise, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, dovrebbero entrare in zona bianca dal primo giugno.
L’Italia, quindi, pian piano sta ripartendo, ma serve ancora molta prudenza. L’estate da liberi tutti del 2020 deve servire da monito. Le immagini arrivate, ieri, dalle grandi città e dalle spiagge, con tanto caos e assembramenti, mette in allarme. “Siamo all’ultimo miglio, ma non è un liberi tutti” ha detto il ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini. “Cominciano a vedersi i risultati, il Paese è in cammino verso una situazione di normalità, ma dobbiamo mantenere prudenza”.
Gianvito Magistà