Avrebbero gestito dall’interno del carcere di Brindisi, dove ricevevano cellulari e droga attraverso un drone, un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, ai furti di auto e alle estorsioni. Due detenuti sono stati arrestati dai carabinieri insieme ad altre 27 persone tra Brindisi, Bari, Trani, Taranto, Lodi e Cesena. Diciannove in carcere, 10 ai domiciliari.
È stato anche disposto un decreto di sequestro preventivo di un’impresa specializzata nella rottamazione e radiazione di veicoli e nel soccorso stradale, con sede a Brindisi, la Recuperi Sud.
L’inchiesta, partita a dicembre 2019 e condotta fino a luglio 2020, è stata eseguita anche con intercettazioni telefoniche. È iniziata con l’arresto in flagranza di un 51enne di Brindisi, trovato in possesso di sei grammi di cocaina. Sono emersi poi vari episodi: furti di auto, che venivano poi smontate per venderne i pezzi o restituite ai proprietari con il metodo estorsivo del cavallo di ritorno.
Il gruppo criminale si sarebbe rifornito di cocaina dal Barese e dal Leccese, mentre l’eroina sarebbe arrivata da Oria, in provincia di Foggia. È stato inoltre individuato un capannone nella zona industriale di Brindisi, preso in affitto, utilizzato per nascondere i mezzi rubati. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati un kalashnikov e un drone dal valore di 1.500 euro utilizzato per recapitare in carcere due microtelefoni, uno smartphone e 17 grammi di marijuana. Sequestrati oltre mezzo chilo di stupefacenti tra cocaina ed eroina.
Gianvito Magistà