Altre armi, anche da guerra, sono state trovate nella villa di Andria dell’imprenditore agricolo Antonio Tannoia nella quale il 29 aprile, in una botola ricavata nella dependance, fu sequestrato l’arsenale che la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce collega all’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis.
Anche le armi sequestrate nelle ultime ore dalla squadra mobile di Bari erano ben nascoste, murate in un ripostiglio e potrebbero essere di Tannoia. Si tratta di due mitra d’assalto, una mitragliatrice con treppiedi, tre pistole e munizioni. Nell’interrogatorio del 17 maggio scorso l’ex giudice barese ha ammesso di essere il possessore solo di alcune delle armi sequestrate il 29 aprile scorso.
Nella villa di De Benedictis, invece, durante una perquisizione, sono stati trovati un libretto di assegni e mille sterline, occultate nelle prese elettriche.
Il libretto di assegni, secondo gli inquirenti, sarebbe riconducibile a un conto corrente del quale non se conosceva l’esistenza.
Per questa vicenda, oltre a De Benedictis e Tannoia, è stato arrestato anche il caporal maggiore dell’Esercito italiano Antonio Serafino. De Benedictis era già in carcere dal 24 aprile per presunti episodi di corruzione in atti giudiziari in concorso con l’avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello relativi a scarcerazioni in cambio di soldi.
Gianvito Magistà