Mottarone, si indaga su chi agì sui freni, Eitan fuori pericolo

La Redazione

Sciolta la prognosi per il bambino unico sopravvissuto della tragedia

L’inchiesta sulla tragedia della funivia del Mottarone si concentra sulle dichiarazioni dell’operatore che la mattina del 23 maggio, giorno del disastro nel quale morirono 14 persone, non rimosse i forchettoni dai freni di emergenza. La Procura di Verbania vuole capire il ruolo e le presunte responsabilità dell’operatore che avrebbe raccontato di aver semplicemente rispettato un ordine del caposervizio Gabriele Tadini, unico indagato rimasto ai domiciliari.

Gli inquirenti hanno svolto un altro sopralluogo sul Mottarone, dove è ancora adagiata la cabina 3. Cercano indizi e informazioni su un eventuale nesso tra la rottura della fune traente e il malfunzionamento dei freni.

Intanto il piccolo Eitan, il bimbo di 5 anni unico sopravvissuto alla tragedia, non è più in pericolo di vita. “Le condizioni sono in significativo miglioramento e la prognosi è stata sciolta” affermano i dottori dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Eitan è in costante miglioramento sia dal punto di vista del trauma toracico sia dal punto di vista del trauma addominale.

Nelle prossime ore, fanno sapere ancora i sanitari, il bambino uscirà dalla Rianimazione e sarà trasferito in un reparto di degenza. Eitan, sul Mottarone, ha perso entrambi i genitori, il fratellino di due anni e i bisnonni. Secondo i medici si sarebbe salvato grazie all’abbraccio protettivo del papà. Insieme a lui, in ospedale, ci sono la zia e la nonna.

Gianvito Magistà

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