Carrabba: “Il nuovo corso comincia a dare i suoi frutti, l’assessore sta mantenendo le promesse”. Il Piano si rimette in moto, “ora si lotti anche per prezzi, manutenzione del territorio e rilancio”
BARI – “Sul PSR Puglia, finalmente, sono arrivate l’inversione di rotta e la svolta che aspettavamo e auspicavamo da tempo. Va dato atto all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e al presidente Michele Emiliano di aver innestato la marcia giusta“. E’ con queste parole che Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, commenta le notizie e i dati forniti nell’ultima conferenza stampa da Pentassuglia ed Emiliano.
“Quando Emiliano è stato confermato alla guida della Regione Puglia“, ha ricordato Carrabba, “ripresentammo il nostro documento programmatico intitolato ‘La Puglia che vogliamo’, indicando 5 priorità d’azione: sburocratizzazione, fondi comunitari, territorio, tutela agricoltori, terza età e servizi socio-sanitari: sono proposte scaturite dall’ascolto degli agricoltori sui territori. Sul PSR, offrendo la nostra piena collaborazione, spiegammo che fondamentale era riprendere il filo e condurre in porto bandi e finanziamenti, senza più soluzioni affrettate che mostrassero il fianco a nuovi contenziosi. Pentassuglia si sta muovendo esattamente in questa direzione. Si sta muovendo in coerenza con quanto ci dicemmo nel primo incontro con tutta la dirigenza CIA Puglia che organizzammo subito dopo la sua nomina. Durante quel confronto, Pentassuglia spiegò che si era messo subito al lavoro su alcune priorità: lo sblocco di tutte le misure del PSR, le questioni attinenti alla lotta contro la Xylella con il rilancio del settore olivicolo, la macchina organizzativa dell’assessorato e degli uffici competenti. Ed è esattamente questo il lavoro che ha compiuto in questi mesi.
“Il fatto che il PSR abbia ricominciato a dispiegare i suoi effetti, e che potrà farlo ancora meglio nelle prossime settimane, è un’importante risposta per gli agricoltori che, negli ultimi anni, hanno visto aumentare a dismisura costi, rischi e incognite. Ora bisogna procedere celermente con le misure e, contemporaneamente, svolgendo un’opera di confronto serrato con Governo ed Europa, occorre affrontare la questione relativa ai prezzi riconosciuti ai produttori: nella maggior parte dei casi, e per quasi tutte le filiere, la GDO e la parte industriale fanno il bello e il cattivo tempo, imponendo prezzi e quotazioni spesso al di sotto dei costi di produzione, ed è quanto sta succedendo per la frutta, gli ortaggi, i cereali, le olive e l’olio, ma anche per gli altri settori. Ci sono le questioni dei ristori e delle assicurazioni da affrontare, ma anche quelle inerenti ai meccanismi di erogazione dei fondi comunitari, alla tutela del lavoro degli agricoltori, alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti, alla manutenzione dei territori, senza dimenticare l’enorme questione idrica e la situazione degli anziani agricoltori. Le modalità per il riconoscimento delle calamità atmosferiche e le modalità di istruttoria sono farraginose. C’è la necessità che i fondi del bilancio per la parte agricola siano potenziati per gli aiuti diretti agli agricoltori e le misure a tutela del loro reddito. Le risorse per la gestione del rischio rappresentano un’altra delle priorità. Occorre riacquisire la logica della gestione sostenibile del territorio, attraverso una rivalutazione del ruolo e della presenza degli agricoltori. Le imprese agricole possono svolgere interventi diretti di sistemazione e manutenzione del territorio. Bisogna fare in modo che i Consorzi di Bonifica commissariati tornino a funzionare. E’ necessario superare i risarcimenti solo parziali dei danni da calamità naturali; serve eliminare i ritardi nell’istruttoria delle richieste e nella liquidazione dei danni. I danni arrecati dalla fauna selvatica sono sempre più pesanti, è necessario un risarcimento vero proprio. Occorre superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti. Sulla Xylella finalmente avremo la possibilità di attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie e di operare reimpianti e sovrainnesti. Ringraziamo per l’impegno l’assessore e la struttura regionale che stanno lavorando insieme alla filiera lattiero-casearia per un protocollo utile a fissare il prezzo del latte bovino alla stalla, partendo dai costi di produzione, con un sistema di premialità alle aziende zootecniche che producono latte di qualità. Auspichiamo la convocazione a breve del tavolo istituzionale della filiera lattiero-casearia per la sottoscrizione del protocollo“.
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