Recovery, sì ai ritocchi sul Superbonus in Commissione ma non viene allargato

La Redazione

Nell’emendamento, stop ai limiti per l’innalzamento del 5G

E’ stato votato nella notte, nelle commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera, il mandato ai relatori Annagrazia Calabria e Roberto Morassut di riferire in Aula sul decreto Recovery. Il testo dovrebbe approdare a Montecitorio domani per poi passare al Senato in vista della scadenza del 30 luglio. E sarà blindato.

Un emendamento al provvedimento riguarda nuove semplificazioni ma nessun allargamento per il Superbonus, per il quale il governo ha già specificato in più occasioni che se ne parlerà in autunno con la legge di bilancio. In particolare, l’emendamento approvato, prevede invece ritocchi sulla comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), che sarà sufficiente anche per interventi che riguardano le parti strutturali degli edifici o i prospetti. Infine, per le opere di “edilizia libera” (quelle per cui non sono richieste autorizzazioni o titoli abilitativi) nella Cila è richiesta la sola descrizione dell’intervento. In caso di variazioni in corso d’opera, basterà comunicarle a fine lavori come integrazione
della stessa Cila. A conclusione dei lavori, non è richiesta la segnalazione certificata di inizio attività. il provvedimento contiene anche tempi diversi per richiedere la residenza in caso di acquisto di immobile oggetto di interventi, che non saranno più di 18 mesi ma di 30 mesi, e si pagherà l’imposta di registro ridotta del 2%. Un’ulteriore semplificazione riguarda anche i casi di violazione: per quelle “meramente formali che non arrecano pregiudizio all’esercizio delle azioni di controllo non comportano la decadenza delle agevolazioni fiscali limitatamente alla irregolarità od omissione
riscontrata”. Quindi, “nel caso in cui le violazioni riscontrate nell’ambito dei controlli siano rilevanti ai fini delle erogazioni degli incentivi, la decadenza del beneficio si applica limitatamente al singolo intervento oggetto di
irregolarità od omissione”. L’emendamento stabilisce che “gli interventi di dimensionamento del cappotto termico e del corridoio sismico non concorrono al conteggio della distanza e dell’altezza” in deroga alle distanze minime nelle costruzioni previste dal Codice civile.

Nulla di fatto, invece, per l’innalzamento dei limiti del 5G. L’emendamento presentato al dl Recovery è stato prima accantonato e poi, in nottata, bocciato insieme a tutti quelli non ancora esaminati e su cui non era stato espresso esplicito parere dei relatori e del governo. La proposta di modifica – presentata da Iv – alzava i limiti all’elettrosmog italiani (oggi a 6 volt/metro) portandoli a 61 volt/metro ed adeguandoli a quelli di altri Paesi europei.

Governo ko sul dissesto idrogeologico. I deputati hanno approvato una proposta di modifica presentata dalla Lega al pacchetto dei relatori sul dissesto idrogeologico che rende necessaria l’intesa con “il Presidente di ciascuna regione territorialmente competente” da parte del ministro per la transizione ecologica nella predisposizione del decreto o dei decreti attraverso cui mettere in campo “gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e i rispettivi cronoprogrammi”.
“Un emendamento al decreto Semplificazioni a mia prima firma, approvato oggi in commissione alla Camera, apre finalmente la strada alla bonifica dei siti che contengono rifiuti radioattivi come la Cemerad di Statte (Taranto) – fa sapere Giovanni Vianello, deputato del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente ed Ecomafie – estendendo le attività finanziabili con un apposito fondo già esistente, l’emendamento consente di finanziare le bonifiche anche in siti contenenti rifiuti radioattivi finora esclusi”. “Attingendo le risorse necessarie da questo fondo – chiarisce Vianello – ora si potrà portare a termine la rimozione degli ultimi 3.074 fusti radioattivi presenti nella Cemerad e concludere le operazioni di bonifica”.

Stefania Losito

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