BARI – Avrebbe prestato soldi a un imprenditore in difficoltà economiche, applicando interessi del 180%. La Guardia di Finanza ha arrestato in flagranza un 53enne di Cerignola con l’accusa di usura aggravata e continuata. Dal 2015 al 2021, a fronte del prestito dilazionato nel tempo di circa 650 mila euro, l’imprenditore sarebbe stato costretto a restituire all’usurario oltre 1,6 milioni di euro, obbligandosi al pagamento di rate mensili fino al 2026.
Le indagini sono cominciate nel maggio scorso, quando la presunta vittima, un imprenditore di Trani del settore calzaturiero, ha denunciato di aver chiesto nel 2015 un prestito di 50 mila euro ma il debito sarebbe aumentato anche per effetto dell’applicazione di tassi di interesse fino al 180% annuo. Mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e pedinamenti, i militari hanno documentato le insistenti richieste di denaro dell’usuraio, accompagnate anche da gravi ed esplicite minacce di violenza fisica rivolte alla sua vittima e ai suoi familiari.
Attraverso il pagamento di rate mensili da 26mila euro, la vittima avrebbe restituito per anni i soli interessi usurari maturati, senza incidere sull’ammontare del finanziamento ricevuto che è, pertanto, restato inalterato nel tempo. I finanzieri hanno bloccato il presunto usuraio durante uno degli incontri con l’imprenditore, nell’area di parcheggio di un distributore di carburanti alla periferia di Canosa di Puglia, dopo che questi gli aveva consegnato 15mila euro in contanti, poi trovati nascosti negli indumenti intimi. Nel corso della successiva perquisizione a casa sono stati trovati in due casseforti altri 8mila euro in contanti e documenti riferibili a ulteriori finanziamenti, in relazione ai quali sono in corso approfondimenti investigativi.
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