“La responsabilità comincia da noi. Vaccinarsi è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli. Un atto di amore nei loro confronti, come ha detto pochi giorni fa Papa Francesco”. A dirlo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’apertura della 42esima edizione del Meeting di Rimini.
Per il presidente la responsabilità non è solo “nell’opera dei medici e del personale sanitario, nel lavoro di chi svolge mansioni sociali, nell’impegno di chi opera nel tessuto economico, nell’azione dei governi e degli organismi internazionali ma anche nei comportamenti di ciascuno di noi”.
Il Capo dello Stato, pur senza senza citare esplicitamente l’Afghanistan, dedica un passaggio agli sviluppi della questione, soprattutto guardando alle responsabilità di accoglienza e di solidarietà dell’Europa: “C’è un io, un tu e un noi anche per l’Europa e per le sue responsabilità, contro ogni grettezza, contro mortificanti ottusità miste a ipocrisia – che si manifestano anche in questi giorni – che sono frutto di arroccamenti antistorici e, in realtà, autolesionisti”.
Michela Lopez
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