È stata considerata la terra del sole ardente, delle passioni veraci, delle acque cristalline e del cibo sensazionale, ma nessuno sa che la Puglia è anche la terra della vendemmia. Diventata ormai la miscela perfetta tra cultura e tradizione, la vendemmia è alla base della produzione di una delle ricchezze che contraddistinguono ormai da tempo questa regione: il vino pugliese.
Il lavoro della vendemmia
La vendemmia è una procedura davvero molto lunga e complicata che richiede tutta la passione e la forza delle braccia di uomini che da sempre hanno dedicato la loro vita alla terra. Il contadino sa quando l’uva ha raggiunto la maturazione giusta per essere raccolta e sa anche qual è quella che può essere impiegata per la produzione di vino. Per tutti coloro che sono inesperti a riguardo, ecco un piccolo “itinerario” alla scoperta della vendemmia.
Periodo di raccolta
Per prima cosa è importante, anzi fondamentale, il periodo di raccolta: può oscillare tra luglio e ottobre per quanto riguarda l’emisfero boreale e da febbraio ad aprile per l’emisfero australe. Proprio così, perché la produzione di vino avviene in tutto il mondo senza distinzione di provenienza. Un parametro fondamentale da seguire è sicuramente capire il grado di maturazione dell’uva, comprendere il momento giusto quando nell’acino c’è la giusta misura tra zuccheri e acidi. La raccolta dell’uva ha delle regole ben precise: fondamentali sono le condizioni climatiche che variano a seconda della regione o nazione, il tipo di uva e anche il tipo di vino che si vuole ottenere. In Italia ogni anno vengono prodotti vini invidiati in molte parti del mondo come per esempio il Montepulciano, il Barolo e il Chianti, solo alcuni dei tanti.
Produzione di vini di alta qualità
Senza un metodo di raccolta non si otterrebbero dei grandi risultati. Nella vendemmia pugliese si distinguono il metodo naturale e quello meccanico: il primo è sicuramente utilizzato per la produzione di vini di alta qualità e degli spumanti metodo classico ed è il più costoso proprio perché occorre selezionare i grappoli da utilizzare. Il secondo è invece utilizzato per velocizzare e favorire la raccolta manuale. Si usano dei trattori accoppiati a macchine trainate. Ci sono anche due modi differenti di raccogliere il frutto, ovvero lo scuotimento verticale e lo scuotimento laterale. Una volta caduta, si raccoglie l’uva che è pulita da ogni tipo d’impurità e si ripone in contenitori non troppo grandi, per impedire che venga schiacciata. È consigliato anche non raccogliere il frutto nelle ore più calde della giornata per evitare la fermentazione e anche non raccogliere l’uva bagnata che può influire sulla qualità del mosto.
Forse si pensa alla vendemmia come a un meccanismo divertente, dove l’uva viene schiacciata allegramente con i piedi nudi. In realtà questo processo richiede il duro lavoro di moltissimi uomini che dedicano tutta la loro passione per farlo. Grazie a loro vengono prodotti tantissimi vini pregiati e amati in tutto il mondo che possono accompagnare ben volentieri dei piatti unici e sensazionali. L’ottimo vino bianco leggermente acido o frizzante accompagna ben volentieri del pesce o del pollo; il famoso prosciutto di Parma può essere gustato con un buon bicchiere di delicato rosato leggero e sapido e infine i primi piatti come il risotto con salsiccia nostrana può essere accompagnato dal gustoso vino rosso giovane e frizzante, insomma giù le forchette, in alto i bicchieri!
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