Cardiologia di Andria, presto una nuova sala di elettrofisiologia

La Redazione

Dopo la sala di emodinamica aperta a giugno, l’ospedale “Lorenzo Bonomo” di Andria si appresta ad inaugurare a fine novembre sempre presso l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia (U.O.C.) – unità di terapia intensiva coronarica (U.T.I.C.), diretta dal dottore Francesco Bartolomucci, la nuova sala di elettrofisiologia.

Da novembre l’unità cardiologica si avvarrà di un nuovo laboratorio, dove oltre alla cardiostimolazione, quindi impianti di pacemaker e defibrillatori, ci si occuperà di studi elettrofisiologici e di ablazioni di aritmie destre e sinistre. L’obiettivo di tutto questo è migliorare la qualità di vita dei pazienti e di conseguenza ridurre le ospedalizzazioni.

“La gestione del paziente complesso in elettrofisiologia” sarà al centro di una tavola rotonda a cui parteciperanno i più importanti nomi dell’elettrofisiologia pugliese.

“Coronavirus e cuore”

Inoltre, tra i panel più attesi ci saranno quello che approfondirà la relazione tra “Coronavirus e cuore” tenuta da Fabrizio Oliva, presidente eletto dell’ associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (A.M.C.O.) e quello in cui si delineerà “la deontologia della professione medica e le nuove sfide in epoca post pandemica”, grazie all’intervento di Giovanni Arcudi, professore ordinario di medicina legale all’Università di Tor Vergata di Roma e preside della Facoltà di Medicina “Nostro Signore del Buon Consiglio” di Tirana in Albania.

“In piena pandemia, quando in tutte le strutture ospedaliere hanno registrato un calo del 30% delle procedure interventistiche – spiega il dottor Bartolomucci – la u.o.c. di Andria ha effettuato 2000 procedure di coronarografia, di cui 850 angioplastiche, e di queste 400 angioplastiche primarie ossia infarti acuti trattati in urgenze con procedura di angioplastica. A tali dati si devono aggiungere 70 ablazioni e 550 impianti di pacemaker e defibrillatori. Numeri in linea con centri cardiologici ad alto volume… La prontezza nella diagnosi e nel trattamento degli eventi acuti, quali infarto del miocardio e le aritmie ventricolari complesse, e le corrette strategie nella gestione del malato cardiovascolare permetteranno di ridurre la mortalità e la disabilità. Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte prematura in Europa e contribuiscono al continuo aumento dei costi dell’assistenza sanitaria”.

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