Pnrr: destinati alla Puglia 2,6 miliardi per la ripresa

La Redazione

La Puglia avrà 2 miliardi e 631 milioni di euro di fondi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A renderlo noto la Presidenza del Consiglio dei Ministri che in questi giorni è stata a Bari per la prima tappa dell’evento nazionale itinerante “Italia Domani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Se due miliardi saranno utilizzati per finanziare infrastrutture di trasporto, mobilità sostenibile, rinnovo del parco bus e treni, edilizia residenziale, interventi sui porti e Zone economiche speciali, gli altri 631 milioni di euro saranno invece destinati per potenziare il sistema sanitario regionale. Questa cifra sarà quindi utile per reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina.

Per cosa saranno utilizzati i fondi

Non è tutto: a queste risorse ne saranno aggiunte altre che saranno ripartite per progetti relativi a transizione del verde, istruzione e ricerca. Nello specifico 394,2 milioni saranno investiti nel Programma innovativo per la Qualità dell’Abitare (PinQua) e finanzieranno 21 progetti in 48 Comuni della regione per la riqualificazione di edifici storici, realizzazione di edilizia residenziale sociale, la riorganizzazione del nodo ferroviario di Bari (il “nodo verde” progettato da Massimiliano Fuksas che, da solo, otterrà 100 milioni di euro). Altri 159,1 milioni di euro serviranno per realizzare il sistema BRT, Bus Rapid Transit, di Bari (quattro nuove linee, 60 km quasi tutti in sede riservata, 89 fermate, bus elettrici); con 40 milioni di euro sarà realizzato un intervento sulla strada camionale di collegamento tra l’Autostrada A14 e il porto di Bari.

Un ultimo progetto che rientra nel progetto Pnrr è quello riguardante il completamento della linea ferroviaria Napoli-Bari nell’ambito del progetto dell’Alta Velocità Roma-Bari per avvicinare le tre grandi città.

“Comincia oggi un’impresa – ha commentato Michele Emiliano – non facile, quella di spiegare ai cittadini italiani a cosa serve il PNRR del quale tutti parlano, come se si trattasse di una ricetta miracolosa. In realtà sono danari in parte a fondo perduto, in parte un prestito che l’Unione europea fa all’Italia per accelerare la ripresa economica e per aumentare la nostra capacità di resistenza alle conseguenze del Covid“.

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