Castello di Taranto, MIC investe 2,75 milioni per il suo restauro

La Redazione

Il Ministero della Cultura investe 2,75 milioni di euro per il restauro e risanamento conservativo del Castello Aragonese di Taranto. L’intervento “Le stagioni di un Castello” rientra così tra i 38 Grandi Progetti Beni Culturali previsti sul territorio nazionale, varati dal Ministro della Cultura Dario Franceschini.

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Il maniero della Città dei due Mari, dunque, è ritenuto determinante per favorire la crescita economica e sociale dell’Italia. Un Piano complessivo del valore di circa 200 milioni di euro per la tutela, la riqualificazione, la valorizzazione, la promozione culturale e l’incremento dell’offerta turistico culturale.

“Il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale è uno degli assi fondamentali su cui si fonda la crescita economica e sociale del Paese. Questo intervento rientra tra i 38 progetti strategici che il ministero ha portato in Conferenza Stato Regioni a conferma della centralità della cultura nell’azione di politica economica del governo” così il ministro della Cultura, Dario Franceschini. 

Collaborazione tra Ministero e Marina Militare

Questo intervento si inserisce nel quadro di proficua collaborazione culturale tra Ministero e Marina Militare italiana, proprietaria del Castello. La fortezza è una delle più monumentali e antiche della costa italiana, curata e valorizzata dal Comando della Marina Militare di Taranto. L’intervento “Le stagioni di un Castello” si colloca in un più ampio disegno di scavo archeologico, consolidamento strutturale e restauro dell’antica fortezza volto alla conservazione e alla diffusione della conoscenza sul monumento. Il progetto, infatti, fa seguito ai precedenti lavori finalizzati alla tutela e alla fruibilità turistica dell’antico edificio storico, aperto al pubblico, risultato di un’interrotta stratificazione costruttiva che include i resti della sistemazione monumentale dell’ingresso all’acropoli della antica città di Taras

Castello di Taranto, quali saranno i lavori di ristrutturazione

In particolare, sono previsti lavori di restauro e risanamento conservativo finalizzati al riuso per funzioni e attività culturali, attraverso un progetto integrato di scavo stratigrafico, consolidamento strutturale e  restauro dei resti antichi, insieme a interventi di valorizzazione funzionali alla fruizione dei resti archeologici portati alla luce come la cava di età arcaica, i resti murari di età ellenistica, bizantina, normanna e prearagonese e di ipogei funerari riutilizzati come insediamenti rupestri. 

Il progetto prevede, inoltre, l’allestimento di una sezione espositiva per i reperti archeologici rinvenuti in loco e un’attività di catalogazione informatizzata per renderli accessibili al pubblico in modalità open data e l’applicazione di tecnologie in realtà aumentata.

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