Bari, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

La Redazione
Bari, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

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Al Piccinni Sara Bevilacqua in “Stoc ddo’ – Io sto qua”, lo spettacolo ispirato alla storia di Michele Fazio

BARI – Nell’ambito della stagione teatrale 2021/22 promossa dal Comune di Bari in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, lunedì 21 marzo, nella Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il teatro comunale Niccolò Piccinni ospita un evento speciale fuori cartellone.

Alle ore 19.30 l’appuntamento è con Sara Bevilacqua, regista e interprete di “Stoc ddo’ – Io sto qua”, lo spettacolo ispirato alla storia di Michele Fazio, ucciso dalla mafia a Bari il 12 luglio 2001 a neppure 16 anni, e a sua madre Lella che, senza paura, insieme a suo marito Pinuccio, ha scelto di non girare la faccia dall’altra parte restando a vivere nella sua casa nella città vecchia, sfidando i clan della guerra per il traffico di droga, responsabili del proiettile che ha colpito e ucciso suo figlio. Uno spettacolo contro la mafia e l’omertà che la circonda. Per aiutare ragazzi e adulti a prendere coscienza del fatto che il mondo cambia solo se ci si impegna in prima persona per farlo diventare migliore. E più giusto. Uno spettacolo per riallacciare il dialogo con il pubblico.

La messa in scena sarà preceduta da un momento introduttivo moderato da Francesco Minervini e affidato alle voci di Lella Fazio, dell’assessora alle Culture Ines Pierucci e di Michele Laforgia, avvocato della famiglia Fazio.

La stagione di prosa del Comune di Bari culturale – commenta Ines Pierucci – è incentrata sulla memoria e, a partire dalla Shoah fino agli anniversari di Aldo Moro e di Pier Paolo Pasolini, abbiamo voluto sottolineare la forza della memoria che attraversa la nostra comune identità. La Giornata della Memoria delle vittime innocenti di mafia, per noi, non è semplicemente una data o una ricorrenza in cui risuonano i nomi di tutte le vittime di mafia del nostro Paese: è il giorno in cui la città di Bari ricorda con dolore e con rabbia i suoi figli innocenti uccisi per mano criminale. Quest’anno il 21 marzo abbiamo scelto di portare a teatro una storia tragica che ha letteralmente cambiato la nostra percezione, l’omicidio di Michele Fazio, che ci ha insegnato come la mafia non sia uno spettro lontano ma una realtà che ci chiama in causa tutti e che si combatte con la cultura e con la testimonianza civile di ciascuno. A Lella e Pinuccio Fazio, alla loro forza, al loro coraggio dobbiamo questa consapevolezza. A loro che hanno saputo trasformare il dolore più grande in impegno civile e testimonianza, specie per le nuove generazioni. Stoc ddo è uno spettacolo che racconta la verità di una donna straordinaria, Lella, che non si è arresa al dolore ma ne ha fatto un’arma potentissima di cambiamento culturale e che attraversa anche il tema della giustizia riparativa, ricordandoci che il perdono è un’opportunità per scegliere di cambiare il proprio futuro senza smettere di ricordare“.

Info:

Botteghino del Teatro Piccinni tel. 328.6917948

www.teatropubblicopugliese.it

STOC DDO’ – IO STO QUA

Meridiani Perduti

Regia Sara Bevilacqua

Con Sara Bevilacqua

Drammaturgia Osvaldo Capraro

Disegno Luci Paolo Mongelli

Organizzazione Daniele Guarini

Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stocddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cumma’ Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.

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