Il 27 e il 28 agosto presso Palazzo Comi – Casa Museo la rassegna GeniusLoci, sezione del FestivalArmonia dedicata alle voci dell’editoria salentina, propone gli incontri con Roberto Guido,Franco Ungaro, Luca de Santis e Ilaria Lia
TRICASE (LE) – Sabato 27 e domenica 28 agosto (ore 20.30 – ingresso libero) Palazzo Comi a Lucugnano ospita un doppio appuntamento con la rassegna Genius Loci, sezione del festival “Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto” dedicata agli autori salentini e curata da Librarti, NarrAzioni, Libreria Idrusa, Tina Lambrini – Casa Comi in collaborazione con Provincia di Lecce, Polo Biblio-Museale di Lecce e Comune di Tricase.
Si parte sabato 27 con “In bici sulla via dei sassi e dei Trulli. Bari, Matera, Valle d’Itria e il mare di Puglia”, la nuova guida del giornalista e cicloesploratore Roberto Guido (Ediciclo Editore) che dialogherà con Vito Lisi e “Carmelo Bene e altre eresie” a cura di Franco Ungaro (Kurumuny), operatore culturale e direttore di AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore, che si confronterà con Franco Chiarello.
Domenica 28, don Luca De Santis, assistente pastorale e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Pontificia Università Lateranense a Roma, presenterà – intervistato dalla giornalista Luana Prontera – “Nella nuova epoca. Riflessioni post pandemiche su politica, famiglia e chiesa” (Marcianum Press) e, per concludere, la giornalista Ilaria Lia, con la partecipazione di don Pierluigi Nicolardi, racconterà il suo “Albania Italia andata e ritorno. La storia che sfocia nei grandi esodi, il legame solidale promosso dopo gli sbarchi” (Ed. Insieme) Info 3496415030 – info@associazionenarrazioni.it.
In bici sulla via dei sassi e dei Trulli
Un viaggio in bici nel cuore di pietra dell’Italia del Sud, tra la Città dei Sassi e la Murgia dei trulli, dove la roccia ha dato vita a paesaggi incantati. Sei tappe in poco più di 300 chilometri: da Bari a Brindisi, passando per Matera, si pedala nel Parco dell’Alta Murgia, in un territorio aspro, tra le tracce neolitiche dell’Uomo di Altamura e i racconti del secolo scorso che risuonano ancora nei Sassi. Querceti selvaggi, jazzi e distese di campi di frumento dominati dalle masserie forti cate sull’altopiano di Puglia… il paesaggio primitivo di Matera si alterna allo spettacolo della natura quando ci si a accia sul canyon più grande d’Europa: la gravina di Laterza. Si attraversano poi i paesaggi fiabeschi dei trulli della Valle d’Itria toccando la Ciclovia dell’Acquedotto, fino ad arrivare alla meraviglia del fulgore di Ostuni, Città Bianca sulla dolce collina che apre le porte alla piana degli ulivi secolari e al mare cristallino dell’oasi di Torre Guaceto.
Carmelo Bene e altre eresie
Quali le domande e le sfide che Carmelo Bene continua a lanciarci? E quali domande possiamo rivolgere a Carmelo Bene, se assumiamo il punto di vista del Sud? Cosa rappresentano il Sud e il Salento nel suo immaginario? E ha senso oggi interrogarlo con questa prospettiva? Cos’è il Sud del Sud dei santi? Quali i punti di contatto tra Carmelo Bene e la schiera degli eretici meridionali? E chi sono gli eretici meridionali? Su questi interrogativi l’1 novembre 2021 si è tenuta a Copertino una sessione di lavoro “Carmelo Bene e altre eresie” nell’ambito dell’incontro seminariale “Che fare del Sud?” che ha permesso di scoprire traiettorie comuni o parallele, connessioni sorprendenti e inedite di Carmelo Bene con figure eretiche del Sud: Franco Cassano, Vittorio Bodini, Ernesto de Martino, Vittore Fiore e i tanti eretici espressi dalla cultura meridionale. Questo volume – realizzato in collaborazione con l’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce – raccoglie gli stimolanti e originali interventi di Francesco Ceraolo, Franco Chiarello, Stefano De Matteis, Antonio Errico, Piergiorgio Giacchè, Simone Giorgino e Franco Vitelli. A questi si aggiungono sei interviste di Franco Ungaro a una serie di personalità (Matteo Bavera, Goffredo Fofi, Miguel Angel Valdivia, Orodè Deoro, Luigi Presicce, Roberto Latini) il cui percorso, in forme e tempi diversi, ha incrociato quello di Carmelo Bene, aprendo un dialogo anche sull’idea di una possibile/impossibile eredità artistica. “Carmelo Bene e altre eresie” rappresenta un’“autobiografia collettiva”, una consapevolezza nuova sulle sfide culturali che attendono il Sud.
Nella nuova epoca
L’attuale pandemia non ha cambiato il mondo, ma ha avuto solo il “merito” di scoperchiare delle problematiche che erano già presenti in società, che gettano le radici negli albori del XX secolo e che ci portano a effettuare una riflessione dal punto di vista sia politico che ecclesiale. Il libro si apre con una riflessione sul ‘900 avvalendosi del contributo di pensatori quali Martin Heidegger, Romano Guardini e Jacques Ellul. La loro riflessione pone in evidenza il sorgere di quelle problematiche che nel nostro tempo sono divenute grandi problemi, coinvolgendo varie generazioni, sino a raggiungere i nostri giovani. La pandemia ci ha chiusi nei nostri “bunker”; ora che ne stiamo venendo fuori, che tipo di mondo troveremo? Ma, soprattutto, potremmo continuare lo stile di vita precedente? Si aprono così delle piste di riflessione, che l’Autore attinge dal mondo universitario in cui ha lavorato in questi ultimi anni, dalla pastorale svolta in parrocchia e dall’osservazione politica su cui ha riflettuto anche nelle sue precedenti pubblicazioni. È un libro che ci interroga sul futuro che ci aspetta.
Albania Italia. Andata e ritorno
Nella storia dei grandi esodi albanesi verso l’Italia, di cui ricorrono i trent’anni, c’è un’altra storia, altrettanto grande quanto dimenticata, che vede protagonista la solidarietà umana. È una storia alternativa rispetto al mantra dei migranti invasori e degli italiani xenofobi. I profughi sono persone. E di persone, con il loro carico di amarezza e di speranza, sono piene le imbarcazioni che approdano a Brindisi e a Bari nel 1991. L’icona della Vlora è viva nell’immaginario collettivo, ma cosa accade prima e dopo il suo attracco nel porto del capoluogo pugliese? Il libro, denso di storia e di storie, racconta la vicenda di un popolo che prova ad affrancarsi dalla miseria, le relazioni pregresse e postume con il Paese dirimpettaio, le principali azioni solidali e volontaristiche messe in atto dalla Chiesa cattolica ma anche da tante donne e uomini di buona volontà, e dalla società civile, a frontiere finalmente riaperte: segno di fratellanza e di promozione sociale nel rispetto della libertà individuale.
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