Martedì nella Sala San Giuseppe del Redentore a Bari, mercoledì nella Chiesa del Purgatorio a Palo del Colle sarà protagonista l’Orchestra barocca Orfeo Futuro diretta da un grande interprete della musica antica, il violinista Enrico Gatti
BARI – Caso particolare nella storia della musica e della cultura italiana tra Seicento e Settecento, Arcangelo Corelli da Fusignano fu il più grande violinista d’Europa e si può considerare l’inventore del «Concerto grosso», l’ultima grande creazione musicale del periodo barocco. Era ritenuto un gigante da due fuoriclasse del suo tempo, Lully e Händel. E con alcuni suoi epigoni, Giuseppe Tartini, Francesco Geminiani e Giuseppe Valentini, nonché lo stesso Händel, Corelli sarà al centro del doppio concerto «L’eredità di Arcangelo», una produzione dell’associazione L’amoroso in programma per il festival Anima Mea alle ore 20.30 di martedì 25 ottobre a Bari (Sala San Giuseppe del Redentore) e di mercoledì 26 ottobre a Palo del Colle (Chiesa del Purgatorio). Protagonista, l’Orchestra barocca Orfeo Futuro diretta da un grande interprete della musica antica sulle scene europee, il violinista Enrico Gatti, che arriva a Bari proprio nei giorni in cui sarà ospite del Petruzzelli un altro grande dell’«Early Music», l’olandese Ton Koopman, con il quale Gatti ha più volte collaborato, combinazione davvero straordinaria per l’offerta musicale del capoluogo. Tra l’altro, da gennaio Gatti tornerà ad insegnare all’Accademia Koopman de L’Aia, nel cui Conservatorio è docente da anni.
I dodici Concerti grossi op. 6 di Corelli, del quale si ascolterà il numero 7, vennero pubblicati postumi nel 1714 e, come si diceva, sono tra gli esempi più antichi di questa forma nell’adozione del contrasto soli-tutti con la sostanza musicale divisa in egual misura tra «concertino» (due violini e violoncello soli) e il «ripieno» (due violini, viola, continuo orchestrali). A Roma Corelli aveva formato un complesso che prestava servizio nelle chiese e nelle case private delle grandi famiglie nobili. E all’interno della sua orchestra formò moltissimi allievi, dei quali i più illustri furono quelli scelti per questo concerto. Di Geminiani, divulgatore in Inghilterra dei lavori del maestro, è in programma il Concerto grosso op. III n. 3, mentre di Valentini, successore nella Chiesa di San Luigi dei Francesi di Corelli come direttore del concertino, è stato scelto il Concerto per 4 violini e orchestra op. 7 n. 11. Anche Tartini, inserito nell’impaginato con il Concerto in sol minore per violino e orchestra GT 1. g 03, subì il fascino delle composizioni di Corelli, e lo dimostrano in particolare le cinquanta variazioni per violino e basso continuo de «L’arte dell’arco». A completamento del programma verrà eseguito il Concerto Grosso n. 7 di Händel.
Tutte queste pagine verranno riproposte nel rispetto rigoroso della prassi esecutiva dell’epoca, della quale uno dei massimi specialisti su scala internazionale è proprio Enrico Gatti, nominato cittadino onorario di Fusignano, la città di Corelli. Un riconoscimento arrivato per il modo autorevole con il quale il violinista e direttore perugino ha accesso i riflettori sul grande musicista barocco, da un lato con mirabili esecuzioni, dall’altro con approfondite indagini storico-musicologiche, per l’occasione al servizio dell’Orchestra barocca Orfeo Futuro nella quale, con Enrico Gatti, suoneranno Giovanni Rota, Cristiano Brunella e Ivana Zaurino (violini primi), Luca Alfonso Rizzello, Simona Pentassuglia, Giuseppe Corrente e Regina Yugovich (violini secondi), Valerio Latartara, Teresa Laera Violoncelli, Gaetano Simone e Fausto Castiglione (viole), Gisela Massa (violone), Michele Visaggi (clavicembalo), Gilberto Scordari (organo) e Paola Ventrella (tiorba).
Info biglietti e prenotazioni 353.4130148 e lamoroso.it/eventi/
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