Spid: il Governo proroga le convenzioni con i provider. Il fatto

La Redazione

Lo stop è stato scongiurato. Con uno stanziamento di 40 milioni di euro, il Governo ha rinnovato per altri due anni le convenzioni con i provider accreditati da Agid, Agenzia per l’Italia Digitale, per la fornitura dei servizi Spid, il sistema pubblico di identità digitale. Sarà quindi possibile continuare a utilizzarla regolarmente anche dopo il 23 aprile. I fondi sono stati inseriti in un emendamento al decreto legge Pnrr ter che ha ricevuto l’ok da parte del Senato e che ora passa alla Camera che dovrà approvarlo entro il 25 aprile. 

Se non l’hai ancora attivata, qui lo speciale su che cos’è la Spid e come richiederla.

Oltre 33 milioni di italiani usano Spid

Il 23 aprile sarebbe dovuta scadere la proroga d’ufficio che aveva concesso agli attuali gestori del servizio Spid. Le convenzioni con i provider erano in realtà scadute a fine 2022, ma erano state prorogate fino ad aprile proprio per non creare un’interruzione di un servizio diventato ormai fondamentale e imprescindibile per oltre 33 milioni gli italiani che a oggi utilizzano Spid per accedere a tutti quei servizi della pubblica amministrazione (circa 12 mila) che sono stati in questi anni completamente digitalizzati. Dall’accesso al portale dell’Inps a quello dell’Agenzia delle Entrate, dalla richiesta di certificati alla partecipazione a concorsi e bandi, fino alle iscrizioni scolastiche, alle prenotazioni sanitarie e all’accesso ai servizi della stragrande maggioranza dei Comuni italiani

Un’alternativa è la carta d’identità elettronica (Cie)

Tra gli obiettivi del Governo c’è anche quello di dare ai cittadini un unico strumento per accedere ai servizi digitali della Pubblica amministrazione. C’è anche l’ipotesi di un’app istituzionale in grado di unificare Cie e Spid da usare come un’identità digitale nazionale, ma la strada che il Governo sembra intenzionato a seguire è quella di puntare sulla Cie che ora – grazie a una versione semplificata – consente di aver accesso ai servizi online della Pa anche soltanto con user name e password oppure con una notifica sul proprio smartphone (quindi con livelli di sicurezza 1 e 2). Per questa ragione, a chi ancora non l’ha fatto, consigliamo di richiederla: qui l’approfondimento su come richiedere la Cie e su come funziona.

Altroconsumo.it

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