Oggi, nel Castello di Sannicandro di Bari e domani nel Purgatorio di Palo del Colle appuntamento con il Festival itinerante; incanti e tormenti con i tre controtenori di Lione e il trio di Orfeo Futuro
SANNICANDRO DI BARI – Prende spunto da una canzone di John Bennet, esponente di punta della scuola madrigalistica inglese di fine Cinquecento inizio Seicento, il raffinato concerto «Venus’ Birds» che segna l’incontro in Puglia, al festival itinerante Anima Mea, tra i controtenori del gruppo vocale Spirito di Lione e l’Ensemble strumentale Orfeo Futuro. L’appuntamento doppio è in programma oggi, venerdì 3 novembre nel Castello di Sannicandro di Bari e sabato 4 novembre nella chiesa del Purgatorio di Palo del Colle (inizio concerti ore 20).
Christophe Baska, Léo Fernique e Nicolas Kuntzelmann, interpreti maschili che cantano nel registro femminile di contralto, saranno accompagnati dai violisti da gamba Luciana Elizondo e Gioacchino De Padova e dallo specialista di liuto Ugo Di Giovanni in una passeggiata tra piccole arie del Grand siècle, quella fase della storia europea, ricca di contrasti, delimitata dall’editto di Nantes del 1598 e dalla morte di Luigi XIV avvenuta nel 1715.
Incanti, tormenti e gioie d’amore prendono forma sonora con le musiche di Girolamo Frescobaldi, Giovanni Felice Sances, Francesco Cavalli e Claudio Monteverdi dentro una serata di grande fascino che prevede anche un paio di omaggi ai francesi Michel Lambert e Marc-Antoine Charpentier e un sostanzioso tributo alla scuola inglese di Thomas Morley, John Wilbye, John Danyel, John Dowland, Tobias Hume e, per l’appunto, John Bennet.
Tutte le opere che si ascolteranno sono state concepite per l’ambiente intimo di un salone, da cantare tra amici, anche tra innamorati, in un fugace momento musicale e in simbiosi «quasi carnale col testo», per dirla con Nicolas Bucher, direttore del Centre de musique baroque de Versailles. Pertanto, nell’era degli smartphone e dei social network, la sfida di «Venus’ Birds» è ricreare con la musica e le parole di tre-quattro secoli fa uno spazio pubblico nel quale mettere in connessione il cuore dell’esecutore con quello dello spettatore, per toccarne con verità le corde più nascoste.
Un’avventura resa possibile da una sinergia artistica che sancisce il ritorno alla collaborazione tra Anima Mea e l’Ensemble Spirito di Lione diretto da Nicole Corti, già protagonista nell’esecuzione e coproduzione dell’opera «De l’Infinito» di Gianvincenzo Cresta (compositore in residence del festival pugliese) presentata in prima assoluta alla Biennale Musica di Venezia 2019.
Per ulteriori dettagli sul programma, info su biglietti e prenotazioni www.lamoroso.it/animamea.
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