Rientro a scuola per 7 milioni di ragazzi. L’Unione degli studenti chiede incontro urgente al ministro Valditara

La Redazione

Dopo 16 giorni di chiusura delle scuole per le vacanze natalizie oggi i circa 7 milioni di studenti di ogni ordine e grado sono rientrati sui banchi. A preoccupare sono le influenze stagionali e i vari virus respiratori che stanno circolando nella popolazione e che rischiano di avere un boom con la riapertura degli istituti. Per gli esperti il picco non è lontano.

Intanto l’Unione degli studenti lamenta il mancato confronto con il ministro Giuseppe Valditara a cui ha scritto una lettera. “È inaccettabile che il ministro continui a non convocare le organizzazioni studentesche – dichiara Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Uds, l’Unione degli studenti – l’ultima convocazione del Fast, il Forum delle associazioni studentesche più rappresentative è di aprile scorso. Questo autunno gli studenti hanno dimostrato che ci fermeremo fin quando non avremo riconquistato il nostro diritto allo studio in tutte le sue forme. La popolazione studentesca non può più aspettare, per questo oggi abbiamo richiesto ufficialmente la convocazione al ministro.”
“Questo governo non può più ignorare i bisogni e le necessità delle e degli studenti – continua Alice Beccari, dell’Unione Degli Studenti – Vogliamo un confronto con il ministro su quattro temi fondamentali: la riforma della rappresentanza studentesca, perché gli studenti devono avere il diritto a decidere nelle loro scuole, la riforma sui Pcto con l’introduzione dell’istruzione integrata rispettando il diritto ad una scuola non piegata alle logiche delle aziende. Inoltre è essenziale che vengano discussi i fondi e i finanziamenti al diritto allo studio prima della presentazione della legge di bilancio tanto quanto fare delle proposte reali sui servizi di benessere psicologico all’interno delle scuole, a partire dalla riforma della didattica e della valutazione.”

“Gli studenti non possono più accettare la condizione in cui versa attualmente questo sistema scolastico – conclude Chiesa – per questo continueremo a mobilitarci, come abbiamo fatto il 17 novembre, international student’s day, a livello internazionale per rivendicare un modello di scuola differente.”

Michela Lopez

Fonte Radio Norba

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