Otto omicidi in più nell’ultimo anno in Italia, ma sei femminicidi in meno. Più del doppio le richieste d’aiuto al 1522. IL direttore centrale dell’Istat per le statistiche demografiche e il censimento della popolazione, Saverio Gazzelloni, è in audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. “Questo è un flusso che deriva dal ministero dell’Interno: in totale gli omicidi nel 2023 sono stati 330 rispetto ai 322 del 2022 – spiega – tra questi 330 omicidi, 126
nel 2022 erano stati di donne e sono diventati 120 nel 2023. I 120 omicidi effettuati su donne avvengono nella stragrande maggioranza dei casi, 4 volte su 5, nell’ambito familiare ristretto o allargato in quanto sono effettuati nel 50% dei casi da partner o ex partner e per un altro 20% da parenti. L’età media delle donne uccise è più alta di quella degli uomini: gli uomini hanno in media 45 anni, le donne 55. Le donne straniere uccise sono più giovani. Abbiamo un’esposizione al rischio per i maschi più giovani, mentre le donne sono più adulte come esposizione al rischio. Dei casi di omicidio in cui è stato identificato l’autore, possiamo dire che quasi nel 93% dei casi le donne sono state uccise da un uomo”.
Nel 2023 le richieste ricevute dal numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, il 1522, sono state 51.713, in significativo aumento rispetto agli anni precedenti (+143% e’ la variazione rispetto al 2019, +59% rispetto al 2022). Ha detto ancora Gazzelloni in audizione alla commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. “L’incremento dei contatti nel 2023 caratterizza tutti i trimestri e risulta particolarmente accentuato, come ogni anno, in corrispondenza
dell’ultimo trimestre, probabilmente a causa della grande risonanza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre quando, sotto la spinta dei mass-media e dei social, l’utenza e’ piu’ sollecitata a rivolgersi al servizio”. Nel quarto trimestre del 2023, tuttavia, “l’incremento registrato e’ stato particolarmente evidente, probabilmente anche per gli effetti sull’opinione pubblica dell’omicidio di Giulia Cecchetin”. Il 1522 si contatta sopratutto “per richieste di aiuto in quanto vittime di violenza o stalking (31,3% delle richieste), ma anche per chiedere
informazioni sul servizio svolto dal numero di pubblica utilita’ (33,5%) e per avere informazioni su Centri Antiviolenza (11,6%).
“Da un flusso molto importante attivato grazie alla collaborazione del ministero della Salute, risulta che nel 2022 gli accessi delle donne al pronto soccorso con indicazioni di violenza sono stati quasi 14.500 con un incremento purtroppo del 13% dell’anno precedente. Quindi si sta verificando una crescita al pronto soccorso per casi di violenza”, ha poi chiarito il direttore centrale dell’Istat. “Se noi rapportiamo il numero delle donne che hanno fatto accesso al pronto soccorso al numero delle persone residenti – ha aggiunto – abbiamo dei tassi prevalenza molto più alti per
le donne straniere”. Gazzelloni ha poi messo in evidenza anche un aumento dei ‘codici gialli’ negli accessi ai pronto soccorso. “Stiamo ancora studiando se l’identificazione del codice giallo – ha spiegato – permette una gestione migliore e dà il giusto risalto a violenze commesse su donne o se effettivamente c’è stata una quota di peggioramento delle violenze commesse”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba