“In questi mesi il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell’Italia
e contribuendo al dibattito sui grandi temi”. Così la premier Giorgia Meloni in un’intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, rivendicando la “svolta culturale” con cui gli altri Stati e le istituzioni Ue hanno “progressivamente condiviso” la posizione italiana sulla gestione del fenomeno migratorio “privilegiando la dimensione esterna come modalità per limitare le partenze”. Meloni in queste ore incontra a Tokyo il primo ministro Fumio Kishida.
Nell’aprire la presidenza italiana del G7, la cui riunione sarà in premier rilancia la collaborazione con il Giappone e l’intensificazione dei rapporti. E anticipa i temi del summit dei Grandi della Terra: “Intendiamo focalizzare l’attenzione dei nostri partner sull’impatto dell’Intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, coinvolgendo non solo le aziende ma anche la società civile e i sindacati per dare risposte a quello che rappresenta un rischio concreto per i nostri lavoratori”, aggiunge, sottolineando che “i sistemi di IA generativa possono avere un impatto decisivo sul mondo del lavoro, sull’informazione, sugli equilibri globali e sulla nostra sicurezza. L’Hiroshima AI Process è di cruciale importanza in questo contesto, poiché afferma la necessità di adottare principi guida e un codice di condotta per le aziende
che sviluppano l’intelligenza artificiale. Da parte nostra – assicura Meloni -, svilupperemo ulteriormente questo lavoro per garantire che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, tenendo conto dei principi etici fondamentali
dell’umanità”. “Siamo inoltre di fronte alla reale possibilità che molte professioni, anche altamente qualificate, vengano rapidamente sostituite da algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo ad ampliare il divario tra ricchi e poveri, spazzando potenzialmente la classe media”, racconta la Meloni al quotidiano nipponico.
Il tema dell’IA è dunque in continuità con il “lavoro straordinario” svolto dal Giappone nel 2023 “nel richiamare l’attenzione su una tecnologia che può generare grandi opportunità ma può anche nascondere enormi rischi per le
nostre società”. Gli effetti politici del flusso di informazioni false causato dall’Intelligenza artificiale sono “un problema di grande attualità che si sta diffondendo ovunque a grande velocità, con impatti che vanno dalla polarizzazione interna delle nostre società all’ingerenza nelle elezioni e nei processi democratici”. “Le false informazioni costituiscono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie – spiega Meloni rispondendo alle domande del giornale giapponese – dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione, che è un pilastro fondante delle nostre democrazie. Credo che le nostre risposte, che stiamo continuando a definire grazie anche al lavoro congiunto in sedi come il G7, debbano necessariamente coniugare soluzioni tecniche e strumenti normativi adeguati alla portata della sfida”.
“Il Memorandum sulla Belt and Road Initiative è stato firmato da un governo precedente, in un contesto internazionale diverso, e non ha creato i benefici sperati – ha detto Meloni rispondendo a una domanda sulle relazioni con Pechino dopo l’addio alla Via della Seta – in linea con quanto avevo annunciato prima ancora di assumere l’incarico di primo ministro, ho quindi deciso di non prorogarne la durata dopo la scadenza, e di reindirizzare la collaborazione con Pechino verso strumenti più specifici e idonei a raggiungere migliori risultati economici per entrambi, perseguendo le nostre priorità e favorendo uno sviluppo costruttivo dei rapporti tra Italia e Cina. Ciò senza l’ampia condivisione strategica che comporta l’appartenenza alla Belt and Road Initiative”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba