É un “gioco che può diventare molto pericoloso” quello di “togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra”. Sette giorni dopo le botte agli studenti in corteo a Pisa, e il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul “fallimento” che queste rappresentano per le forze dell’ordine perché “l’autorevolezza” non si misura sui manganelli, la premier Giorgia Meloni conferma il sostegno del governo alla Polizia e mette in guardia dai rischi che potrebbero derivare da un crollo di fiducia nei confronti di chi garantisce la sicurezza.
Due gli episodi che il ministro degli Interni Piantedosi mette in relazione: il trasferimento del dirigente del Reparto Mobile di Firenze Silvia Conti – da cui dipendono amministrativamente i reparti che hanno operato a Pisa – che da oggi prende servizio alla sezione anticrimine di Pescara e che tra sei mesi andrà in pensione, e l’assalto ad una volante della Polizia davanti alla questura da parte degli antagonisti avvenuto nel pomeriggio a Torino. “Un inaccettabile atto di violenza” che è, sottolinea infatti il titolare del Viminale, “sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell’ordine e la Polizia in particolare”.
Sia la premier che il ministro – che oggi farà la sua informativa in Parlamento sui fatti di Pisa – dunque, si
schierano apertamente con i poliziotti, perché non si può parlare di loro “solo quando qualcosa non funziona”. Ribadendo, lo ha fatto nei giorni scorsi Piantedosi e lo ha fatto ieri Meloni, che “se qualcuno sbaglia, chiaramente si deve intervenire e sanzionare”.
I FATTI DI TORINO – Cinque antagoniste sono state fermate dalla polizia durante il parapiglia scoppiato davanti alla Questura di Torino, dove una pattuglia è stata assalita per impedire il trasferimento di un migrante in un centro di espulsione. Le cinque donne sono state rilasciate e sono indagate per resistenza a pubblico ufficiale.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba