Agguato a Lecce, fermato un 39enne. Ha confessato di aver agito per uno sgarro. Mons. Seccia: “La mafia ha rialzato la testa”

La Redazione

E’ stato fermato dopo un interrogatorio durato una notte in questura il presunto responsabile dell’agguato ai danni di Cristian Salierno, 41enne con precedenti, ferito da due colpi di pistola alle gambe, ieri mattina, in pieno centro, a Lecce. Gli agenti della squadra mobile hanno fermato Giuseppe Calcagnile, 39 anni, anche lui noto alle forze dell’ordine. Già da ieri gli agenti erano sulle sue tracce, l’uomo avrebbe confessato di aver agito per uno sgarro subito e quindi per questioni personali. E’ stato condotto in carcere in attesa della convalida del fermo. Sul movente, però, gli investigatori continuano a indagare: non si esclude che possa essere legato a presunte attività illecite dei due. Salierno non è grave, è ricoverato all’ospedale Vito Fazzi.

Intanto è allarme sicurezza nella provincia: il prefetto Luca Rotondo ha deciso così di anticipare il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si tiene ogni mercoledì in prefettura, a oggi pomeriggio.

Ieri, a caldo, erano arrivate le dichiarazioni prima del sindaco Carlo Salvemini, che spiegava che “non c’è posto per la criminalità a Lecce”, e poi dell’arcivescovo, Mons. Michele Seccia, il cui messaggio ha toni allarmanti: “Non basta far crescere il turismo in Salento, occorre far crescere anche la legalità: la mafia sta rialzando la testa”, aveva detto.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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