Non si placa la bufera politica scatenata dalla decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di inviare a Bari, dopo i recenti 130 arresti per presunto voto di scambio politico-mafioso, una commissione che verifichi la presenza di infiltrazioni criminali. E che potrebbe sciogliere il Consiglio comunale in una città che a giugno voterà per il rinnovo dell’amministrazione. E’ arrivata la nomina della commissione: si tratta di Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza; Antonio Giannelli, viceprefetto; Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Guardia di finanza. La decisione di
inviare la commissione segue i 130 arresti del 26 febbraio che ha disvelato un presunto sistema di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali del 2019. Ai domiciliari e in carcere sono finiti, rispettivamente, la consigliera Carmen Lorusso, eletta con il centrodestra e poi passata nella maggioranza che sostiene Decaro; e suo marito
Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale. Secondo l’accusa si sarebbero procurati voti con l’aiuto degli esponenti dei clan.
Intanto il capoluogo pugliese si stringe intorno al sindaco: in piazza del Ferrarese cittadini, associazioni, studenti e sindacati che hanno promosso la manifestazione ‘Giù le mani da Bari’.
Decaro, che è anche presidente dell’Anci, continua a incassare accuse dal centrodestra e attestati di solidarietà dal
centrosinistra. Intorno a lui hanno fatto quadrato il suo parito, il Pd, ma anche il M5s e Alleanza Verdi Sinistra.
L’opinione del centrosinistra è che l’invio della commissione a tre mesi dal voto sia “una manovra politica” del centrodestra che “non ha ancora scelto il suo candidato e che in città non vince da 20 anni”.
A questi sospetti replica il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha incontrato i giornalisti a
Bari con il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. “La scelta del candidato sindaco del centrodestra – assicura il senatore – verrà fatta a prescindere dagli esiti dell’inchiesta della commissione, per i quali ci vorranno mesi”. Poi, parlando delle lacrime di Decaro durante la conferenza stampa di lunedì, ironizza: “Non si capiva se fosse un film o una commedia all’italiana, con la fascia tricolore da mettere e togliere, con offese” e con “gli impiegati che battevano le mani. Siamo stati paragonati a Gomorra, è una cosa più ridicola che minacciosa”. Quanto alla presunta influenza degli esponenti del centrodestra sull’invio dei commissari, è Sisto a sottolineare che i “parlamentari del territorio” hanno” solo “chiesto chiarezza al ministro dell’Interno” ma “non lo scioglimento del Comune”.
“Oggi i responsabili di Forza Italia, accusandomi di fare ‘commedia’, risponde Decaro, “sostengono di non aver mai chiesto lo scioglimento del Comune, eppure il 27 febbraio Gasparri dichiarava testualmente: ‘I nostri coordinatori regionali si sono recati al ministero dell’Interno per ipotizzare lo scioglimento del Comune’. “Non conosciamo le ragioni di questa clamorosa marcia indietro – sottolinea – ma non possiamo che rallegrarcene. Adesso basta polemiche. Chiedano scusa alla città per questo disastro”.
“Abbiamo accolto la sollecitazione di migliaia di baresi che ci hanno chiesto di organizzare una manifestazione di solidarietà a Decaro e in difesa del buon nome della città”, spiega il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis. Parteciperà anche la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno: “Bisogna difendere l’operato dell’amministrazione e opporsi ai tentativi scomposti della destra di criminalizzare un’intera comunità”.
Ci sarà anche una delegazione del M5s, assicurano Turco e Donno: “Ora è il momento di respingere fortemente la
strumentalizzazione politica del centrodestra”. Mentre Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi Sinistra, lancia una stoccata
alla premier dopo la notizia dell’indagine sulla ministra del Turismo Santanché: “Consiglierei a Meloni di dedicare maggiore attenzione ai ministri accusati di aver truffato lo Stato” piuttosto “che infangare sindaci come Decaro”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba