Niente reddito di cittadinanza per chi ha vinto al gioco, anche se poi si è rovinato perdendo tutto. L’ha deciso la Corte Costituzionale su una questione, sollevata dal Tribunale di Foggia, che riguarda una persona che aveva chiesto
il reddito di cittadinanza pur omettendo di dichiarare precedenti vincite al gioco e che non aveva poi comunicato le
ulteriori vincite conseguite nel periodo in cui ha percepito il Rdc. Poiché devono essere dichiarate le vincite al gioco, senza che sia possibile considerare le relative perdite, la situazione di povertà “in cui la persona si sia venuta a trovare nonostante le vincite è, insomma, comunque, quella di chi, avendo una disponibilità economica, l’ha dissipata giocando”.
Nella sentenza n.54 del 2024, depositata oggi, la Corte costituzionale ha dichiarato infondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate in riferimento agli artt. 3, secondo comma, e 25 della Costituzione sulle disposizioni del decreto-legge n. 4 del 2019, come convertito, che sanzionano penalmente l’omessa dichiarazione delle vincite lorde al fine di accedere al Rdc o di mantenerlo.
Poiché la disciplina del Rdc vieta espressamente di utilizzarne gli introiti per il gioco, “il principio di eguaglianza sostanziale, alla cui attuazione il Rdc è peraltro riconducibile, non può certo essere invocato a sostegno di una
questione di legittimità costituzionale nell’interesse di chi ha travolto le regole fondamentali dell’istituto, alterandone così la natura”.
La sentenza ha poi precisato che “la giocata on line assume il carattere di una qualunque spesa, in questo caso voluttuaria, che la persona ha effettuato con un reddito di cui ha la disponibilità, coincidente con l’accreditamento delle vincite sul suo conto gioco; non si può, quindi, pretendere che la solidarietà pubblica si faccia carico di una spesa di tal genere”.
Se si ragionasse diversamente, spiega la consulta, “non solo si rischierebbe di alimentare la ludopatia in chi ancora ne soffre, ma anche di creare, in ogni caso, una rete di salvataggio che si risolverebbe in un deresponsabilizzante incentivo al gioco d’azzardo, i cui rischi risulterebbero comunque coperti dal beneficio statale della misura di sostegno al reddito”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba