Pasqua a tavola, gli italiani scelgono la tradizione di qualità ma spendono meno. Colomba per 8 famiglie su dieci

La Redazione

E’ la tradizione a farla da padrona sulle tavole degli italiani a Pasqua. Si mangerà meno ma più di qualità, con rincari soprattutto nel mercato ittico: il maltempo degli ultimi giorni ha fortemente ridotto quantità e varietà sui banchi delle pescherie, con l’aumento dei costi. È quanto emerge da una indagine di Cna Agroalimentare sui consumi gastronomici delle prossime festività.
Tradizioni e artigianato locale sono il nuovo orientamento culinario dei giovani chef che prediligono, secondo l’associazione, quest’anno, i consumi di agnello e di capretto. Poi ancora lasagne nelle varie declinazioni e paste ripiene, magari di laboratorio artigiano, si contenderanno, rileva Cna agroalimentare, la leadership dei primi piatti ma le minestre in brodo di gallina ancora sono preferite in diversi territori.
Uova variamente declinate, salumi (a esempio, la corallina) e formaggi (a cominciare dal pecorino) tipici avranno a loro volta un ruolo significativo contornati da verdure quali carciofi, cicorie, asparagi, fave, spinaci, biete.
Passando ai dolci, le colombe e le uova, soprattutto nelle versioni classiche a opera di pasticceri e fornai, compariranno
nella quasi totalità delle famiglie, ovviamente di diversa dimensione e sorpresa a seconda delle disponibilità economiche.
Ma a trionfare sulle uova di cioccolato sono quest’anno le colombe, complice l’incremento esponenziale dei corsi del cacao, salito a 10mila dollari e più la tonnellata. Il dolce da forno sarà sulle tavole di sette/otto famiglie su dieci. Le uova di cioccolato si fermeranno a cinque/sei famiglie. Diventa un dolce nazionale la pastiera napoletana che sta
facendo da apripista anche a due torte salate quali il casatiello e il tortano, affiancati dalle pizze regionali al formaggio in diversi formati, come i calascioni ciociari, e dalla ligure torta pasqualina ai carciofi. Mentre fra i dolci regionali allargano il proprio spazio, tra gli altri, la fugassa veneta, la crescia marchigiana, la scarcella pugliese, gli agnelli di pasta di mandorle pugliesi e siciliani. 

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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