Bari e la Puglia sempre più nella bufera giudiziaria. Ancora otto arresti per presunto voto di scambio e 72 indagati. L’inchiesta ha toccato la giunta regionale con l’assessora regionale Pd, Anita Maurodinoia, soprannominata ‘lady
preferenze’, indagata per voto di scambio che si è dimessa dall’incarico e dal partito. Ai domiciliari sono finiti suo
marito, Sandro Cataldo, leader del movimento ‘Sud al centro’ e il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli. Le accuse sono di compravendita di voti, pagati 50 euro l’uno, per le elezioni in due comuni della provincia di Bari e per le
regionali.
Il macigno piomba sul voto per le comunali di Bari e spacca il centrosinistra che, in un clima già teso, si preparava a celebrare domenica le primarie per scegliere il candidato sindaco unitario. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, in città a sostegno di Michele Laforgia, si sfila dalle primarie annunciando che “non ci sono più le condizioni per svolgerle seriamente” e confermando il sostegno al proprio candidato. Un scelta che dal Pd definiscono “incomprensibile”. “Se il Movimento 5 stelle pensa di vincere da solo contro la destra proceda pure – fanno sapere i dem – Ma abbia rispetto per la città di Bari, per gli elettori di centrosinistra e non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno. Il Pd resta al fianco di Bari che ha già dimostrato quanto sia importante il Pd come presidio di legalità e di buona amministrazione”.
In città è attesa la segretaria del Pd, Elly Schlein, per il comizio conclusivo del candidato del Pd, Vito Leccese. “Il Partito Democratico – dice la leader dem – non accetta voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non può trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, qui deve trovare porte chiuse e sigillate”.
Lo stesso candidato alle primarie Leccese commenta: “Prendo atto con rammarico delle dichiarazioni di Giuseppe Conte e Michele Laforgia. Le primarie di domenica non erano tra Laforgia e Sandro Cataldo. Erano tra Laforgia e me, Vito Leccese, che nella mia lunga vita politica ed amministrativa non sono mai stato nemmeno sfiorato da avvisi di garanzia, da indagini o da sospetti di qualsiasi tipo. E per questo non prendo lezioni di legalità da nessuno.
Apprendo che il candidato Laforgia chiede di sospendere le primarie a tre giorni dal voto. Io rimango comunque in campo. Discuterò con il Partito democratico e con le altre forze della coalizione, e come ho sempre fatto, mi rendo ancora una volta disponibile a trovare insieme una soluzione unitaria. Che però non sia figlia di imposizioni, di ultimatum o di improbabili patenti di moralità”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba