Le inchieste della procura di Bari “non toccano l’attività della Regione”. Emiliano si difende: “E’ attivo un sistema di anticorruzione”, la denuncia è “partita da un dirigente”

La Redazione

“Tutte le diverse indagini in questo momento in corso da parte della Procura di Bari non hanno mai riguardato l’attività istituzionale della giunta in carica, ed anche nell’ipotesi ultima si sottolinea che è stato un dirigente regionale a dare inizio alle indagini attraverso una sua denuncia. Ciò dimostra una capacità degli uomini e delle donne della Regione Puglia di comprendere e reagire ad ogni tentativo di commettere atti illegali”. Lo afferma il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, aggiungendo che “al fine di rafforzare la capacità di vigilanza e di denuncia da parte di chiunque abbia notizie di attività illegali compiute a qualunque titolo collegate alle attività istituzionali della Regione
Puglia è attivo un sistema anticorruzione conforme alle leggi nazionali che ha consentito anche in passato di scoprire, ad iniziativa della Regione Puglia, gravi reati, come le truffe in agricoltura commesse da diversi professionisti, dando modo all’Autorità giudiziaria di condannare diversi soggetti ritenuti responsabili e di ottenere i relativi risarcimenti”. (ANSA).

Il presidente della Regione Emiliano, poi, interviene in particolare anche sulle polemiche di Forza Italia sullo “strano tempismo” delle dimissioni di Pisiccho dall’Arti poco prima dell’arresto. In particolare il vicepresidente della Commissione Nazionale Antimafia, Mauro D’Attis, aveva paventato più una sorta di commissariamento che non delle dimissioni spontanee. e da qui il sospetto: “Oggi pomeriggio (ieri, ndr) Michele Emiliano ha commissariato Alfonso Pisicchio, che guidava l’Arti. Dopo poche ore, Pisicchio viene arrestato per corruzione. A pensar male si fa peccato, ma è evidente che Emiliano sapesse ciò che stava per accadere. Ergo, qualcuno lo ha avvisato. E questa è una cosa gravissima”.
“La nomina a commissario Arti di Alfonso Pisicchio è stata effettuata nel dicembre scorso al solo fine di seguire il
percorso legislativo con eventuali riformulazioni del disegno di legge per l’attribuzione all’Arti delle competenze aggiuntive di trasferimento tecnologico – replica Emiliano – l’incarico aveva natura temporanea, questo è il ruolo del commissario, e sarebbe seguita successivamente la nomina del direttore generale ad altra persona non appena concluso l’iter di cui sopra. La nomina è stata effettuata sulla base del fatto che il prof Pisicchio aveva dato assicurazioni che le indagini a suo carico erano state chiuse con archiviazione”.
Il presidente della Regione Puglia chiarisce la sua posizione dopo l’inchiesta della procura di Bari che ieri ha portato ai domiciliari di Alfonso Pisicchio, ex assessore della Regione Puglia, leader di Sud al Centro, di suo fratello Enzo, e di altre cinque persone arrestate (una in carcere) accusati, tra l’altro, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e turbata libertà degli incanti. Poche ore prima di essere arrestato, Alfonso Pisicchio si era dimesso dalla guida dell’Arti Puglia, spiegando che dietro la sua scelta “non c’era nessuna dietrologia”. “Nel momento in cui è stato richiesto allo stesso professor Pisicchio – aggiunge Emiliano – di dare riscontro fattuale a queste sue assicurazioni, alla luce delle verifiche a 360 gradi che l’amministrazione regionale sta effettuando su tutte le eventuali situazioni giudiziariamente rilevanti, lo stesso non è
stato in grado di dare tali riscontri. Per questa ragione in data di ieri ho proposto alla giunta di sostituirlo con un
dirigente della Regione Puglia”.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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