“Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”. Così il senatore della Lega, Claudio Borghi, in un attacco diretto al capo dello Stato. Il motivo del contendere è politico, e riguarda le diverse visioni sul futuro dell’Europa a pochi giorni dalle elezioni che la premier Giorgia Meloni ha definito un “referendum tra due idee d’Europa”.
“I Padri della Patria erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà”. aveva invece scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione del 2 giugno. “Tra pochi giorni consacreremo, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità”, ha dichiarato il presidente in un altro messaggio per le celebrazioni della Festa della Repubblica.
“Oggi c’è la festa della Repubblica, oggi è la festa degli italiani, della Repubblica, non della sovranità europea”, replica il leader del Carroccio Matteo Salvini a chi gli chiede di Mattarella. Poi cerca di frenare: “Noi non chiediamo le dimissioni di nessuno. Borghi è un nostro ottimo senatore, e io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perché nel giorno della festa della Repubblica, nel giorno in cui la Costituzione ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo, parlare di sovranità europea…”.
Le opposizioni insorgono all’unisono chiedendo un intervento della premier a tutela della figura del presidente, che non arriverà. Si dissocia invece nettamente Forza Italia con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, con una posizione che ben disegna le distanze esistenti in maggioranza sulla politica europea: “Ogni scelta anti europea è deleteria per l’Italia. Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto”. Anche Maurizio Lupi si smarca e pizzica la Lega ricordando che fu tra i partiti a votare per Mattarella.
“E’ gravissimo l’attacco arrivato dalla Lega al Presidente della Repubblica, è un attacco senza precedenti”, commenta Elly Schlein chiedendo alla premier di “prendere le distanze”. Analoga l’uscita di Giuseppe Conte che giudica la mossa della Lega “indegna e sconclusionata”. E poi tutti gli altri, da Renzi a Calenda fino ad Avs, definiscono “ignobile” l’attacco al presidente. Intanto il Colle tace. Poi la coincidenza, i cittadini delle categorie più fragili, in visita al Quirinale: “Tenga duro presidente”, gli hanno gridato, senza nulla sapere degli attacchi.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba