Europee 2024. Stanno giungendo alla spicciolata, come da iter, i primi dati sugli exit poll di questa tornata di votazioni che ha registrato un netto calo rispetto agli anni precedenti.
Trani tra le città dove gli aventi diritto di voto per la maggior parte si sono astenuti. Siamo stati presso la sezione 20 e all’incirca verso ora di pranzo l’afflusso era dell’11% dei votanti; alle 19:30 salito al 32% poco più, ma quello che più ci ha colpito, al netto del calo di votanti ai seggi, è quanto è accaduto proprio all’interno della suddetta sezione.
Al nostro arrivo c’erano diverse persone, tra cui una donna incinta, in coda all’estero della sezione 20 (chiusa stranamente ndr.) in attesa di poter votare; all’interno, senza un motivo palesato e congruo alle procedure di voto, personale del seggio e forze dell’ordine in chiacchiera, ma di certo non per brogli vista la sessione di voto ancora aperta. Dopo circa 20min di attesa ingiustificata, il voto dei presenti.
Un momento poco ortodosso per un seggio tranese che mai aveva accusato certi disagi; da rivedere la gestione della sezione 20: non è possibile interrompere un processo di voto, per giunta trasparente come da regolamento, sigillandosi in una stanza che fungeva in quel momento da sezione aperta.
Cosa sia successo? Non è dato sapersi. Sarebbe interessante, a questo punto, che si faccia chiarezza su questo increscioso episodio che macchia l’efficienza e il prestigio di una città onorevole dove il cittadino contribuisce in toto al suo impegno civico e merita rispetto e trasparenza.
Quanto accaduto, rischia di sfiduciare gli aventi diritto al voto per le prossime volte e quest’anno lo si è visto a lunghi tratti: il voto è sì un diritto per il cittadino, ma un dovere giuridico per chi lo gestisce rispettando il decoro e l’etica nei confronti della gente. A Trani oggi (ieri ormai ndr.) è andata così; che non accada più, non lo merita la città, non lo merita nessuno.