Omicidio a Mattinata, il sindaco: “Noi non abbiamo paura”. L’appello di Avviso pubblico: “Costruire antimafia sociale”

La Redazione

“Noi non abbiamo paura. Noi non vivremo nel terrore. Per la nostra Comunità, questo che stiamo vivendo è un periodo durissimo. E quanto successo conferma quanto delicato sia questo momento. Dobbiamo rispondere continuando a chiamare per nome questi atti violenti e sconsiderati. Senza paura e a muso duro”. Così il sindaco di Mattinata, Michele Bisceglia, coordinatore provinciale di Avviso Pubblico, ha commentato l’omicidio di Bartolomeo Notarangelo, ucciso domenica in un agguato mafioso. “Dobbiamo rispondere continuando a chiamare per nome questi atti violenti e sconsiderati. Senza paura e a muso duro. Sappiatelo, voi che minate la nostra storia e la nostra credibilità, che questa comunità vi chiama proprio col vostro nome, senza se e senza ma: vigliacchi assassini. Perché – continua il sindaco Bisceglia – noi non ci pieghiamo alla logica della violenza, della vendetta, della crudeltà gratuita. Perché non c’è alcuna logica e nessuna umanità nel lasciare orfani altri figli della nostra terra. La mafiosità di questo atto non si giustifica per nulla al mondo”.
“È complesso costruire un percorso di antimafia sociale in un clima di guerra sociale e militare come quello che vive il
nostro sindaco di Mattinata – ha aggiunto il vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio – a lui ed alla sua
Comunità l’augurio di non provare la sensazione che tutto sia vano. Quello sparo in piena faccia svela l’ennesima sfida della mafia garganica. La società onesta conservi il suo cuore per isolare ogni comportamento che faccia sentire questi signori padroni del territorio. È dura ma è l’unica strada possibile per uscirne”.

L’OMICIDIO – Sarebbe di matrice mafiosa l’omicidio di Bartolomeo Pio Notarangelo, il 36enne ucciso in una zona impervia del Gargano, in località Tagliata, a Mattinata, in provincia di Foggia, nella sua azienda agricola. A dare l’allarme nel pomeriggio di domenica ai carabinieri sarebbero stati i familiari che, non vedendolo rientrare, lo hanno cercato nei terreni di sua proprietà che aveva acquistato qualche anno fa. Hanno così ritrovato il corpo senza vita dell’uomo. Per le indagini sul delitto i carabinieri sono coordinati dalla Dda. Bartolomeo Pio Notarangelo, con precedenti per droga e armi, aveva legami di parentela con la famiglia Quitadamo e con Angelo Notarangelo, boss viestano ucciso nel 2015 dall’ormai collaboratore di giustizia Marco Raduano.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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