Nel corso dell’ultimo anno sono quasi 360mila gli studenti minorenni che hanno consumato almeno una sostanza illegale, pari al 23% dei minorenni scolarizzati, confermando il trend crescente. I minorenni denunciati per reati penali correlati alla droga sono in aumento dl 10% rispetto al 2022 (sono stati 1.246 nel 2023 , pari al 4,5% delle persone denunciate). È quanto emerge dalla relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024.
Inoltre aumenta il consumo di cocaina tra i giovani: quasi 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni riferiscono di aver fatto
uso di cocaina nel 2023 e aumenta anche la percentuale di studenti che hanno utilizzato la sostanza prima dei 14 anni.
Anche il consumo tra i giovani di nuove sostanze psicoattive (le cosiddette smart drug): nel 2023, 160mila studenti tra i 15 e i 19 anni riferiscono di aver consumato almeno una nuove sostanze psicoattive (classificate come ‘Nps’) nel corso dell’anno, pari al 6,4% della popolazione studentesca. Le Nps più consumate dai ragazzi nel corso dell’ultimo anno sono cannabinoidi sintetici (4,6%), ketamina (1,3%), oppioidi sintetici (1,3%), catinoni (0,8%) e Salvia Divinorum (0,5%). Quasi 380mila giovanissimi hanno anche avuto almeno un’intossicazione da alcol nel corso del 2023, pari al 25% della popolazione studentesca minorenne. Completano il quadro gli psicofarmaci senza prescrizione medica, che hanno raggiunto le prevalenze più alte mai registrate e sono stati utilizzati da 170mila minorenni nel corso dell’anno (11%),
con una diffusione più che doppia tra le ragazze.
il 2023 e’ stato caratterizzato da 25 Allerte diramate dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce ai centri collaborativi preposti al fine di avviare un’azione coordinata e attivare le opportune procedure di risposta. Le due Allerte di grado piu’ elevato, concernenti un rischio concreto di gravi danni per la salute delle persone, hanno riguardato la diffusione del Fentanil e la Xilazina. Il Fentanil illecito e’ un oppioide sintetico con una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina; mentre la xilazina e’ un potente sedativo, solitamente impiegato in veterinaria, usata nel mercato illegale come adulterante.
“Chi possiede un elevato titolo di studio è mediamente più tollerante verso alcol e cannabinoidi mentre si rivela più intollerante verso l’uso di tabacco e sigarette elettroniche”: così il sottosegretario alla presidenza, presente alla presentazione della relazione. Per Mantovano “il cambio di passo ci sarà quando, con il concorso delle istituzioni che stanno incrementando il lavoro di informazione e prevenzione, un po’ tutti riterremo di mettere da parte quei pregiudizi ideologici post-sessantottini secondo cui tutto sommato tutto si può fare. E invece i risultati ci dicono che non è così. Più che concentrarsi sulle percentuali, sui grammi, forse ci si dovrebbe concentrare sulla nozione corretta
di libertà, perché da lì inizia”. “La lunga serie di casi come quello dell’omicidio di Thomas a Pescara o gli incidenti stradali, ha tre elementi che convergono: la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l’abbassamento dell’età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l’incremento del principio attivo, cioé ciò che determina l’effetto drogante. Il tutto dipende da una causa di fondo: dalla scarsa consapevolezza diffusa di quanto fa male qualsiasi tipo di droga”.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba