Si riuniranno ancora a Roma per chiarire il futuro dello stabilimento di Grottaglie, ma tra Leonardo e sindacati ci sono ancora speranze di accordi. Scongiurata la chiusura del sito tarantino dovuta alla riduzione delle commesse per le fusoliere che Boeing aveva pianificato, adesso l’azienda rilancia con produzioni alternative: ha ribadito “la scelta di Grottaglie per l’impianto di assemblaggio finale del convertiplano AW 609” ed ha “anche annunciato che, quando il sito libererà gli spazi necessari all’insediamento industriale, saranno spostate nel sito ulteriori attività relative all’elicottero AW 101”, spiegano i sindacati. Per “gestire la fase contingente di rallentamento, abbiamo avuto un avanzamento importante, scongiurando di fatto la fermata totale del sito più volte annunciata dall’azienda
negli incontri precedenti”, riportano ancora Fiom, Fim e Uilm in una nota congiunta: ci sarà “una riduzione della produzione”, ma “il sito non si fermerà completamente e continuerà a lavorare con un turno unico di lavoro” e conseguente cassintegrazione a rotazione fino a fine anno. Un migliaio i lavoratori impiegati nello stabilimento tarantino che potrebbero tremare.
“Restano ancora distanze significative – chiariscono le sigle metalmeccaniche – relativamente al percorso di diversificazione sul quale abbiamo la necessità di avere tempi, modalità operative e organizzative certe che dovranno essere oggetto di un cronoprogramma chiaro e condiviso”, distanze che “si devono colmare per permetterci di superare quelle criticità che non ci hanno ancora consentito da addivenire alla sigla di un accordo quadro”.
Nessun’intesa, è vero, ma certamente non finisce qui.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba