La Procura di Bari ha avviato accertamenti sui disordini verificatisi tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri all’interno del carcere del capoluogo pugliese. Quattro, a quanto si apprende, i detenuti coinvolti nella protesta. Secondo quanto ricostruito finora, tre di loro, detenuti nella seconda sezione del reparto di media sicurezza, avrebbero rifiutato di rientrare nelle camere di pernottamento, avrebbero bloccato la porta di una cella mentre un agente la stava chiudendo e avrebbero poi aperto quella di un altro detenuto in attesa di trasferimento in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Poi avrebbero bloccato un infermiere che stava passando con il carrello dei farmaci e colpito ripetutamente al volto un agente penitenziario intervenuto per sedare la rivolta. L’agente è rimasto ferito ed è stato medicato in ospedale. La situazione è rientrata anche grazie all’intervento di agenti di polizia penitenziaria provenienti da altri istituti pugliesi. Alla base della protesta ci sarebbe “il dissenso nei confronti della polizia penitenziaria” e non è escluso, secondo gli inquirenti, che alla base delle tensioni ci fossero le condizioni psicofisiche di uno dei detenuti coinvolti. I sindacati hanno però sottolineato la “situazione drammatica” in cui versano le carceri pugliesi. Per la Fp Cgil il tasso medio di sovraffollamento negli istituti penitenziari della regione è del 139%. Nel mirino delle organizzazioni sindacali anche la carenza di personale. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che ha annunciato che nei prossimi giorni visiterà il carcere di Bari insieme a una delegazione di parlamentari pugliesi di Forza Italia, ha però spiegato che quanto accaduto non è legato al sovraffollamento né al decreto carceri del governo. “Non bisogna minimizzare”, ha sottolineato, “ma neanche strumentalizzare quanto accaduto”.
Vincenzo Murgolo
Fonte Radio Norba