Usa, Tim Walz accetta la nomination a vice di Harris: “Un onore”. Bill Clinton: “Kamala, la presidente della gioia”

La Redazione

Tim Walz è il candidato alla vicepresidenza americana. Evidentemente emozionato, il governatore del Minnesota ha accettato la nomination alla convention dem di Chicago, presentandosi agli americani nelle sue vesti di insegnante ma anche di coach.
“Abbiamo la squadra vincente, dobbiamo giocare per 76 giorni e andremo a meta”, ha detto fra gli applausi. “Kamala Harris è pronta a guidare il Paese” ha aggiunto. A schierarsi senza se e senza ma è stata la regina del piccolo schermo Oprah Winfrey, con una apparizione a sorpresa, attaccando i repubblicani: “Vogliono spaventarci, ci fanno credere che i libri sono pericolosi e che i fucili d’assalto sono sicuri, persone che cercano prima di dividere e poi conquistare. Ma il punto è questo: quando stiamo insieme, è impossibile conquistarci”, ha detto la conduttrice.
A sostenere Harris e Walz anche Bill Clinton: “Ci siamo visti sfuggire diverse elezioni che pensavamo di aver vinto”, ha detto riferendosi anche alla sconfitta della moglie Hilary Clinton contro Donald Trump. Per l’ex presidente non ha usato parole lusinghiere: “E’ un buon attore” scherza riferendosi alle sue bugie. Harris, per Clinton, ha”l’esperienza, il carattere e la gioia” per guidare. Poi ha ricordato il grande lavoro svolto da Joe Biden e lo ho paragonato a George Washington per aver “fatto una cosa molto difficile per un politico: abbandonare volontariamente il potere”. Ha ringraziato Biden anche l’ex speaker della camera Nancy Pelosi, una delle figure chiave nel ritiro del presidente, che in un breve intervento definisce la sua amministrazione come “una delle più riuscite” della storia recente. Tra i momenti salienti della serata la proiezione delle immagini dell’assalto al Capitol da parte dei fan di Trump e l’appello di Jon Polin e Rachel Goldberg, i genitori di Hersh Goldberg-Polin, rapito da Hamas il 7 ottobre durante il festival Nova: “La liberazione degli ostaggi non è politica, è una questione umanitaria”, ha detto il padre dell’ostaggio. “Serve un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi e mettere fine alle sofferenze dei palestinesi”, ha aggiunto. La folla presente allo United Center ha iniziato a urlare “Free them all!”, “liberati tutti”, e la madre del 23enne si è accasciata sul leggio.

Michela Lopez

Fonte Radio Norba

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