Pioggia di fuoco russo sull’Ucraina: colpite le infrastrutture energetiche, almeno dieci i morti. Le autorità dispongono il blackout d’emergenza

La Redazione

Sarebbero stati almeno 170 i missili, e altrettanti droni russi, caduti come una pioggia di fuoco su 15 regioni dell’Ucraina, compresa Kiev, ieri notte. e un nuovo raid anche nelle scorse ore. L’attacco ha provocato almeno cinque morti, mentre la popolazione cercava riparo anche nelle stazioni della metro e le autorità attuavano interruzioni di elettricità a scopo preventivo. Di “attacchi barbarici ha parlato un portavoce dell’Ue che ha dichiarato subito che la reazione dell’Europa è di rafforzare la determinazione dell’Ue a continuare il sostegno all’Ucraina e intensificarlo”. Ma il presidente ucraino Zelensky ha chiarito: “Un sostegno che non basta” se non viene data a Kiev carta bianca per usare anche sul territorio russo tutte le armi fornite dai Paesi della Nato. Lo stesso presidente americano Joe Biden è intervenuto annunciando che “la Russia non avrà mai successo in Ucraina”.

La Russia non si è però spaventata né fermata: ha attaccato questa mattina, per il secondo giorno consecutivo, diverse regioni ucraine, causando almeno due morti nella citta’ di Krivi Rig e uno a Zaporizhzhia. L’obiettivo è il sistema infrastrutturale energetico ucraino. Media locali hanno riportato esplosioni a Kiev e in altre regioni del Paese. Le forze russe hanno lanciato contro l’Ucraina 127 missili e 109 droni, la maggior parte dei quali e’ stata intercettata dalle difese aeree ucraine.

Stefania Losito

Fonte Radio Norba

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