“Avevamo una relazione”, ammette. “Non sono stati toccati i soldi degli italiani. Non sono ricattabile”. Le sue dimissioni respinte da Meloni
Il ministro della cultura Gennaro Sangiluliano ha raccontato la sua versione dei fatti sul caso Maria Rosaria Boccia. “Mi pesa parlare di questo. È un rapporto personale affettivo”, ha detto il ministro Sangiuliano rispondendo nel corso di un’intervista al Tg1, ad una domanda del direttore Gianmarco Chiocci sul suo rapporto con la dottoressa Boccia. “Mai un euro è stato speso per la dottoressa Boccia, ho pagato tutto io”, ha ribadito il ministro. “Io l’ho fatta accedere ai miei dati bancari, ha potuto vedere con i suoi occhi”, ha detto ancora rivolgendosi a Chiocci, prima di mostrare i biglietti del treno per Milano e dell’aereo per Taormina, presi insieme a Boccia. “Sono stati pagati da me – ha precisato -, con la carta credito che fa riferimento al mio conto personale”. Sangiuliano ha mostrato l’estratto conto e ha ribadito che gli italiani possono stare tranquilli perchè non un centesimo di denaro pubblico è stato toccato.
Nel corso dell’intervista il ministro ha spiegato che è vero che la dottoressa Boccia aveva firmato un contratto per la sua consulenza al ministero ma, come accade molte volte, si tratta di un contratto non controfirmato e quindi senza alcun valore.
Ecco come sono andate le cose: “E’ nata un’amicizia personale e sono state riscontrate doti organizzative e per questo volevo nominarla consigliere a titolo gratuito. Da rapporto di amicizia, la relazione è diventata affettiva e sentimentale e dopo aver portato avanti l’ipotesi di nomina, ho consultato amici legali e il capo di gabinetto che mi hanno detto che tutto ciò poteva configurare un conflitto di interessi. Quindi ho
mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina per il potenziale conflitto di interessi: non solo per il rapporto sentimentale, ma anche per altri rilievi circa la sua partecipazione a suoi eventi che potevano entrate in conflitto con i nostri. La nomina si perfeziona con l’invio all’Ufficio del bilancio che non è mai avvenuto. Non esiste un protocollo, anche il contratto che lei potrebbe esibire non è stato controfirmato, la procedura è stata interrotta, ma questo è successo di frequente in questo governo e altri”.
Alla fine dell’intervista il ministro in lacrime ha chiesto scusa alla moglie, la giornalista Federica Corsini. ”La prima persona a cui devo chiedere scusa, perché è una persona eccezionale, è mia moglie. Chiedo scusa a Meloni per l’imbarazzo procurato a lei e al governo. Chiedo scusa ai miei collaboratori che si sono trovati coinvolti nella vicenda”, le parole del ministro.
Sangiuliano ha ribadito di non esser ricattabile e che non c’è altro materiale a suo avviso che potrebbe uscire sulla vicenda sa non le chat private tra lui e Boccia: “Sicuramente possono uscire le chat, anche se questo sarebbe un reato. Sono chat relative a una relazione affettiva”.
Immediata la replica di Maria Rosaria Boccia che, durante la trasmissione dell’intervista, sui suoi social scrive: “Iniziamo a dire bugie…”.
Angela Tangorra
Immagine: frame dell’intervista al tg1
Fonte Radio Norba