I resti scheletrici furono trovati a Monopoli negli anni ’90
Com’erano fatti i bambini al Sud 17.000 anni fa? Uno studio condotto da un gruppo di ricerca internazionale guidato dalle Università di Firenze, Bologna e Siena ha consentito di ricostruire la storia biologica di un bimbo vissuto in Puglia durante il Paleolitico Superiore. La ricerca è partita da resti scheletrici rinvenuti dall’Università di Siena alla fine degli anni ’90 nel sito archeologico di Grotta delle Mura a Monopoli, nel Barese, tra “i pochi scheletri infantili del Paleolitico Superiore così ben preservati”, spiega l’ateneo fiorentino. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, ha “permesso di ricostruire con elevata precisione lo sviluppo e le caratteristiche biologiche” di un bambino, “morto all’età di 16 mesi e mezzo” e ha portato “alla ricostruzione del genoma più antico in Italia, rivelando significativi cambiamenti nella popolazione dell’Italia meridionale alla fine dell’ultimo massimo glaciale”.
L’approccio multidisciplinare delle più innovative metodologie di analisi ha combinato studi antropologici tradizionali con paleogenomica, paleoistologia dentale, analisi geochimiche ad alta risoluzione spaziale e datazione al radiocarbonio.
La Grotta delle Mura è una caverna, ora inaccessibile per svariati crolli avvenuti negli anni e messa in sicurezza dalla Soprintendenza, fu scoperta nel 1952 dallo speleologo Franco Anelli (scopritore delle Grotte di Castellana, ndr), che trovò diversi reperti.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba