Mai così tanto era stato donato per una campagna elettorale americana: Elon Musk ha donato al partito repubblicano una cifra record ad agosto, 289.100 dollari. Lo ha annunciato il National Republican Congressional Committee secondo quanto riportato dalla Cnn. Il patron di Tesla, considerato il più ricco al mondo con un patrimonio netto stimato di
oltre 250 miliardi di dollari, in passato ha finanziato sia i democratici che i repubblicani, ma mai cifre così alte.
A luglio, il Wall Street Journal aveva riferito che Musk intendeva donare circa 45 milioni di dollari al mese per aiutare
Donald Trump a vincere le elezioni. Una notizia che il miliardario aveva poi smentito.
Intanto, lo stesso Musk è finito nel mirino del Secret Service Usa che ha aperto un’indagine a suo carico dopo un
post pubblicato su X domenica nel quale, commentando il secondo attentato contro Donald Trump, si chiedeva come mai nessuno abbia mai cercato di uccidere Kamala Harris o Joe Biden. Una frase che ha suscitato subito clamore con
richieste di cancellazione alle quali il proprietario del social media ha ceduto solo ventiquattrore dopo, lunedì,
giustificandosi che si trattava semplicemente di una battuta e di una frase decontestualizzata.
Poco dopo il secondo tentativo di omicidio dell’ex presidente un account X chiamato DogeDesigner ha posto la
domanda: “Perché vogliono uccidere Donald Trump?” Musk ha risposto ai suoi 198 milioni di follower: “E nessuno sta nemmeno cercando di assassinare Biden/Kamala”, ha scritto, aggiungendo quattro punti interrogativi.
Il portavoce Nate Herring non ha voluto dichiarare nulla di specifico ma ha confermato che un’indagine sul patron di Tesla è stata aperta. “Siamo a conoscenza del post sui social media pubblicato da Elon Musk, per prassi non commentiamo questioni che coinvolgono l’intelligence ma indaghiamo su tutte le minacce relative ai nostri protetti”.
Per la Casa Bianca si è trattato di un gesto “irresponsabile”. “La violenza non solo dovrebbe essere condannata, ma non dovrebbe mai essere incoraggiata. Questa retorica è irresponsabile”, aveva detto la portavoce Karine Jean-Pierre.
Non sarà certamente sanzionato, ma è presumibile che Musk sarà chiamato a dimostrare di non costituire un pericolo. Minacciare il presidente o il vicepresidente Usa è un reato che può comportare una multa o fino a cinque anni di prigione.
Stefania Losito
Fonte Radio Norba